Da dove viene? Cosa manca? Come ti senti? Sono queste le tre domande che Facebook raccomanda a tutti gli utenti di porsi, prima di condividere una notizia. L’iniziativa rientra nella lotta alle fake news intrapresa dal popolare social network di Mark Zuckerberg che – nel corso della pandemia – ha anche intensificato i propri sforzi proprio al fine di contenere la diffusione delle bufale, non solo su Facebook stesso, ma anche su app come WhatsApp e Instagram. Obiettivo di questa nuova iniziativa è di sensibilizzare gli utenti sul tema e fornire semplici strumenti, utili a prendere decisioni informate.

Per Facebook, dunque, sono tre le principali domande da porsi per essere pienamente consapevoli di ciò che stiamo condividendo. Ricordiamo che il problema non riguarda solamente le notizie false, ma anche quelle news riprese a distanza di tempo totalmente fuori contesto. Notizie che, seppur verificate, possono contribuire a creare un’immagine distorta della realtà.

Il primo quesito “Da dove viene?invita l’utente a informarsi sulla fonte. Facebook consiglia di raccogliere informazioni sulla fonte se non la si conosce, di cercarla se non è esplicitamente menzionata e di prestare attenzione ai dettagli quali indirizzo web, presenza di errori grammaticali e lessicali nel testo, aspetto grafico dell’articolo etc.

Foto: Depositphoptos

La domanda “Cosa manca?” dovrebbe spingere invece l’utente ad andare oltre il titolo. La lettura dell’intero articolo fornisce infatti informazioni ed elementi in più, ma sappiamo che spesso molti si fermano al titolo, formandosi un giudizio, spesso errato o fuorviante, esclusivamente in base ad esso. L’invito è di controllare anche ciò che riportano le altre fonti e i servizi ufficiali.

Il terzo step, “Come ti senti?“, riguarda infine le emozioni. Facebook ricorda come chi costruisce notizie false cercare di manipolare le emozioni degli utenti suscitando rabbia, indignazione e preoccupazione ma anche speranza (come nel caso di cure miracolose per questa o quella malattia). Bisogna analizzare anche gli elementi satirici (che spesso potrebbero non essere compresi) in modo da capire se si tratta di satira o di una notizia vera.

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