È stata la mamma di due giovani vittime, 17 e 18 anni, a innescare l’inchiesta che ha portato all’arresto di un 23enne accusato accusato di aver creato una setta e di aver abusato dei suoi adepti, anche minorenni. La denuncia della donna e quella dell’Osservatorio nazionale abusi psicologici, hanno permesso di scoprire una realtà fatta di violenza psicologica e non solo. Molte vittime, spiega la polizia in un comunicato, “venivano attratte dalla promessa di sbloccare le loro potenzialità e risolvere i loro problemi di isolamento, solitudine finanche, talvolta, di depressione”. Il 23enne, stando alle indagini, avrebbe approfittato della condizione di vulnerabilità psicologica delle sue vittime, mantenendole in una “soggezione continuata”, inducendole a credere tra l’altro alla presenza di creature invisibili come vampiri e lupi mannari. I suoi seguaci erano convinti di essere dei prescelti incaricati di salvare il mondo, “entità non umane” che, al fine di acquisire più poteri, sarebbero state costrette a rituali di ogni genere, comprese violenze fisiche e pratiche di natura sessuale. In alcuni casi le violenze avrebbero provocato nelle vittime la temporanea perdita dei sensi. Il ‘diavolo’ era anche capace di trasformarsi, attraverso una pratica che chiamava shifting, in altre creature Le vittime sarebbero inoltre state costretti ad inviargli foto di nudo via Whatsapp. Le immagini, diceva il 23enne, non venivano visualizzate da lui ma da ‘Hydra’, un’entità cibernetica

Per il giovane, che era già stato perquisito lo scorso febbraio, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari e dovrà rispondere di 13 episodi di violenza sessuale, riduzione o mantenimento in schiavitù e pornografia minorile nei confronti di più persone. Per dimostrare la propria superiorità, il ragazzo poi inscenava una vera e propria resurrezione: un complice fingeva di strangolarlo, ma il 23enne riusciva ogni volta a rialzarsi, rimettendosi a posto il collo. Secondo la sua dottrina, gli atti sessuali erano necessari a liberare i demoni. L’arrestato indossava anche una maschera per plagiare ragazzi e ragazze portati alla “cieca obbedienza e totale accondiscendenza“, con la promessa di realizzare i propri desideri e poi spinti a partecipare ai rituali. La setta, stando alle indagini, era stata creata cinque anni fa. Il giovane, che operava in provincia di Prato, avrebbe fatto credere a tutti gli appartenenti al gruppo che erano persone prescelte, che nelle precedenti vite avevano avuto un’altra identità sovrannaturale (Amon, Atena, Banshee, Aracne, Eva, le Sette Furie, Ares, ecc. erano ad esempio i nomi loro affidati dalle presunte reincarnazioni) e che la loro missione era appunto quella di “salvare il mondo”.

La mamma, che ha denunciato, aveva espresso preoccupazione perché da alcuni mesi i suoi due ragazzi si comportavano in modo anomalo e partecipavano a incontri nei boschi. La setta sarebbe stata creata nel settembre 2015 e avrebbe praticato “i suoi riti propiziatori” fino al febbraio scorso. Nel corso dei cinque anni di attività avrebbe avuto una ventina di adepti, con un’età variabile tra i 14 e i 21 anni, tutti della provincia di Prato. Il giovane a capo della setta, secondo gli inquirenti, diceva che ogni persona che si avvicinava al gruppo e seguiva i suoi precetti poteva acquisire gli stessi suoi poteri sovrannaturali attraverso una serie di rituali: premere con forza il proprio indice sul loro occhio; dare morsi sulle braccia con fuoriuscita di sangue; afferrare la testa premendo forte sulle tempie; imporre di inalare incensi e cristalli.

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