Dopo la vittoria in casa per 1-0, il Milan di Nils Liedholm va a Strasburgo a giocarsi con il Racing il passaggio del turno di Coppa delle Fiere. L’allenatore svedese ha lavorato nel settore giovanile rossonero e conosce bene tutti i suoi ragazzi. È il 27 ottobre 1965, ne fa esordire addirittura cinque: Nevio Scala, Luigi Maldera, Alberto Grossetti, Fausto Daolio e Urano Benigni. Proprio quest’ultimo al 59’ realizza la rete del vantaggio. I francesi poi pareggeranno su rigore, per fare il gol della vittoria proprio in conclusione di gara. È comunque un’ottima prestazione quella dei giovani rossoneri, scesi in campo insieme ai più esperti Balzarini, Trapattoni, Pelagalli, Angelillo, Fortunato e Sormani. Quel risultato permette al Milan di giocarsi la bella in casa con i titolari, pareggiare 1-1 e passare il turno con la monetina.

Il ragazzo che ha esordito con gol in Francia e sarà in seguito conosciuto come Navarrini è scomparso il 18 aprile a causa del coronavirus al Pio Albergo Trivulzio, dove si trovava già da diversi mesi.

Urano era figlio dell’attore (teatro, cinema e televisione) Nuto Navarrini e di Milena Benigni. Fino al 1972 portò il nome della mamma. Il padre, dopo due matrimoni, si era risposato con la soubrette Vera Rol, dalla quale ottenne il divorzio nel 1972. Fu allora che poté sposare Milena, che nel 1945 aveva dato alla luce il figlio battezzato Urano Francesco. Nuto scomparse poco dopo, nel febbraio del 1973, a 71 anni.

Urano Navarrini, dopo le giovanili al Milan e l’esordio con gol in Coppa delle Fiere, totalizzò altre cinque presenze ufficiali con i rossoneri. L’ala era ben vista da Liedholm, meno da Nereo Rocco. Cambiò alcune squadre, prima di trovare l’ambiente ideale a Novara. Il giorno della sua scomparsa sia il Milan che il Novara hanno ricordato sui social il loro ex calciatore.

Fausto Daolio è un paio d’anni più giovane di Navarrini. Dopo il Milan ha costruito la sua carriera sui campi di C e B. Ricorda il suo ex compagno di squadra. “Per tutti noi era Urano. In campo era rapidissimo sulla fascia e svelto in area di rigore, dove non gli mancava il senso del gol – racconta a ilfattoquotidiano.it – Giocava da ala o da attaccante e aveva un forte temperamento. Come calciatore aveva qualcosa del Marco Simone dell’era Sacchi. Era un ragazzo educato, con un grande rispetto per tutti. Una persona straordinaria”.

Navarrini provava molto affetto per Nils Liedholm, con Rocco i rapporti furono più complicati. “Liedholm ci aveva allenati nel settore giovanile – conclude Daolio – aveva fiducia in tutti noi. Far esordire in Europa cinque ragazzi proveniente dal vivaio, se non è un record poco ci manca. Liedholm era un uomo squisito. Ci insegnava il calcio parlando di valori e principi”.

Negli anni 80, mentre lavorava come allenatore di squadre di serie C, un sempre elegante Navarrini partecipò come concorrente alla trasmissione Bis, condotta da Mike Bongiorno su Canale 5.

Articolo Precedente

‘Ha visitato malati fino alla fine proteggendosi come poteva. È una vittima del dovere’. Sinjab, la dottoressa siriana uccisa dal virus in Veneto

next
Articolo Successivo

Walter Rodriguez, il trasportatore di carne con la passione del rugby ucciso dal coronavirus: ‘Era il Pilone, veniva al campo dopo il lavoro’

next