Sono le parole a fare bella una faccia. Se lo Stato sgancerà quattrini alle imprese darà la giusta spinta alla ripartenza. Se quello stesso Stato immagina di non far morire di fame chi è rimasto senza lavoro, allora è chiaro che piega sul versante “bieco” dell’assistenzialismo.

Sono le parole a far bella una faccia. Se lo Stato immagina di finanziare un’azienda in difficoltà, non dovrà minimamente occuparsi di come quell’azienda spenderà i soldi ottenuti. Si chiama apposta fondo perduto. Perduto e dimenticato. Altrimenti, se si vorrà mettere becco, o solo controllare dove diavolo finiscono quei danari, l’accusa è già pronta: state mica pensando di sovietizzare l’Italia?

Sono le parole a far bella una faccia. Se nelle campagne a raccogliere la frutta e gli ortaggi, a pulire le stalle, a spezzarsi la schiena ogni giorno per dieci ore al giorno ci va gente senza contratto, senza diritti, senza dignità, beh allora sì che possono essere arruolati. Se a quegli stessi uomini venisse concesso il diritto a un contratto, allora no: prima gli italiani!

Dividere il mondo tra buoni e cattivi e poi scegliersi sempre la parte del buono.

Perché non sono i fatti ma le parole a far bella una faccia.

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