Negli Stati Uniti continuano ad aumentare i morti da coronavirus: nelle ultime 24 ore sono stati 1.450, per un totale di 67.674 vittime e oltre 1,15 milioni di casi. Il numero dei decessi è destinato a salire tra i 75mila e i 100mila per il presidente Donald Trump, che assicura che presto l’economia “tornerà a crescere” ed è fiducioso che entro fine anno possa esserci un vaccino. Per il virologo Anthony Fauci potrebbe essere pronto entro gennaio ma su questo, aveva detto a Cnn, non ci sono garanzie. Ma entro giugno, in concomitanza con la riapertura delle attività, le nuove proiezioni dell’amministrazione rivelate dal New York Times prevedono un raddoppio del numero quotidiano delle vittime, circa tremila al giorno e si si parla di almeno 200 mila nuovi casi di contagio negli Usa entro la fine di questo mese. Attualmente il numero dei decessi quotidiani è calato sotto le duemila vittime, circa 1.750 al giorno. E il il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, in un’intervista a Fox ha dichiarato che “è troppo difficile dire” se gli Stati Uniti allenteranno le restrizioni ai viaggi internazionali su Europa e Asia quest’anno.

Guardando all’Europa, per il secondo giorno consecutivo la Spagna ha registrato 164 nuovi decessi – il numero più basso in sei settimane – che portano a 25.428 il numero totale delle vittime, nel giorno in cui inizia la “fase 0” dell’allentamento progressivo delle misure di contenimento sociale che prevede, tra l’altro, la riapertura dei piccoli esercizi commerciali. E anche in Germania rallentano i contagi: 679 casi e 43 decessi in 24 ore. I dati di ieri parlavano di 793 casi e 74 morti in un giorno. La Baviera, con 42.997 contagi e 1.926 morti, resta la regione più colpita. Berlino registra 6.010 casi e 154 decessi. In totale 163.175 i positivi dall’inizio dell’emergenza sanitaria e 6.692 i morti. In Brasile l’epidemia avanza, con oltre 100mila casi di contagio e 7mila morti e l’Expo di Dubai, in programma questo autunno, è stato rinviato al 1° ottobre del 2021. Il premier giapponese Shinzo Abe che ha annunciato la proroga “fino al 31 maggio dello stato d’emergenza proclamato il 7 aprile”. Sono più di tre milioni e mezzo le persone che sono state contagiate dal Covid-19 nel mondo, 247.473 il numero di persone decedute a livello globale. Più di sette milioni i guariti.

Francia – Telelavoro almeno fino all’estate. Intervistata da radio France Info, la ministra del Lavoro, Muriel Pénicaud, ha detto che “oggi ci sono 5 milioni di francesi che lavorano” da casa in un contesto di fine progressiva del confinamento ed è “importante che continuino a telelavorare”. Per scongiurare abusi, Pénicaud ritiene inoltre necessario definire una “carta” o un “accordo” tra imprenditori e sindacati, una sorta di “istruzioni per l’uso” che consideri, tra l’altro, le ore in cui si può staccare. “Il telelavoro – ha avvertito – non può essere una disponibilità giorno e notte, 18 ore al giorno, sette giorni su sette. Non si può rimanere appesi al telefono o al computer tutto il tempo. È fonte di sovraffaticamento e di stress”. Intanto sono 306 i nuovi decessi in 24 ore. Il numero totale dei morti ammonta a 25.201, 15.826 dei quali negli ospedali e 9.375 all’interno di strutture sociali e socio-sanitarie. Restano ricoverate 25.548 persone, 689 delle quali ammesse nelle ultime 24 ore. Il numero dei pazienti in rianimazione ammonta a 3.696.

Gran Bretagna – Sono 28.734 le persone morte di Covid-19 in Gran Bretagna, 288 più di ieri. I contagiati sono in tutto 190.584, di cui 3.985 nelle ultime 24 ore.

Belgio – Nel primo giorno di allentamento delle misure di lockdown imposte per contenere i contagi, sono stati superati i 50mila casi e sono quasi ottomila le persone che hanno perso la vita dopo aver contratto l’infezione. Nelle ultime 24 ore, spiegano le autorità, sono 80 morte per conseguenze legate al Covid-19 e sono stati diagnosticati 361 nuovi positivi. Salgono quindi a 7.924 le vittime e a 50.267 i contagi in Belgio dall’inizio della pandemia. Restano ricoverati in ospedale 3.044 pazienti, dei quali 655 in reparti di terapia intensiva.

Germania – Uno studio promosso da un team dell’università di Bonn, guidato dal virologo Hendrik Streeck, ipotizza che in Germania potrebbero essere state contagiate dal Coronavirus 1,8 milioni di persone. Lo studio estende alla Germania il modello applicato per calcolare il numero dei contagiati di Gangelt, un centro che si trova nel distretto di Heinsberg, nel Land del Nordreno-Vestfalia, e che viene ritenuto epicentro della diffusione del Coronavirus in una delle zone più colpite di tutto il Paese. La situazione di Gangelt, dove il virus è esploso nel periodo di Carnevale, viene ritenuta però dagli stessi studiosi che hanno elaborato il calcolo, soltanto parzialmente paragonabile al resto della Germania. Stando al Robert Koch Institut, i contagiati registrati in Germania sarebbero 163.175.

Usa – Dopo il segretario di Stato Mike Pompeo – secondo cui “ci sono prove enormi” che il coronavirus abbia avuto origine in un laboratorio a Wuhan – anche un documento del Dipartimento della Sicurezza Nazionale datato 1 maggio addossa alla Cina nuove responsabilità sulla pandemia, perché avrebbe tenuto nascosta la gravità del coronavirus agli inizi di gennaio e quanto fosse contagioso per accumulare le scorte di forniture e apparecchiature mediche necessarie. Mentre minimizzava il virus, Pechino aumentava le importazioni e riduceva le esportazioni di forniture mediche. Nel documento la Cina è accusata anche di non aver informato l’Organizzazione Mondiale della Sanità sul fatto che il virus fosse “contagioso” per gran parte del mese di gennaio. Alle accuse di Pompeo, invece, risponde un editoriale il Global Times, pubblicato dal Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese: “Dovrebbe presentare queste cosiddette prove al mondo, e in particolare al pubblico americano che cerca continuamente di ingannare”, scrive il giornale. “La verità è che Pompeo non ha alcuna prova e durante l’intervista di domenica stava bluffando”. Intanto, almeno la metà della trentina di Stati che hanno cominciato a riaprire lo hanno fatto nonostante un aumento dei casi di coronavirus nelle ultime settimane. Tra questi il Texas.

Russia – Continua a crescere il numero delle persone contagiate: nelle ultime 24 ore sono stati confermati altri 10.581 casi, di cui 5.795 a Mosca. In totale, i contagi confermati in tutto il paese sono 145,268. I decessi sono 1.356.

Brasile – Il ministero della Sanità ha confermato ieri un totale di 101.147 casi, 4.588 diagnosticati nelle 24 ore precedenti, e un bilancio complessivo di 7.025 morti dopo aver registrato altri 275 decessi. Ospedali e cimiteri in varie città e stati sono ormai al limite. Secondo gli esperti, ha riportato il giornale O Globo, il Paese arriverà al picco a metà maggio. San Paolo è sinora lo stato brasiliano più colpito, con 31.772 casi e 2.627 morti. Molti sindaci e governatori hanno adottato misure a livello locale per contenere la diffusione del contagio.

Cina – Il numero di casi confermati è sceso sotto i 500, il minimo dal 23 gennaio. Secondo il rapporto quotidiano della Commissione Sanitaria Nazionale, un totale di 481 pazienti sono ancora ricoverati. La Cina ha un totale di 92 nuovi casi confermati importati nelle ultime due settimane, meno del precedente dato massimo giornaliero.

Africa – Registrati più di duemila contagi nelle ultime 24 ore, con un aumento dei casi gravi. Lo ha dichiarato il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) dell’Unione Africana (Ua), aggiornando a 44.483 il totale dei casi confermati. Il Lesotho resta l’unico Paese africano dove non si sono segnalati positivi. È invece salito a 1.801 il numero delle persone decedute per complicanze legate al Covid-19, mentre sono 14.921 le persone che hanno sconfitto l’infezione. A essere maggiormente colpito è il Nordafrica, con 16.900 casi, seguito dall’Africa occidentale con 11.900 positivi e da quella del Sud con 7.200 casi. Il Paese africano che ha registrato il numero maggiore di morti è l’Algeria, con 463 vittime, seguita dall’Egitto con 429 vittime e dal Sudafrica con 131.

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