Un nuovo caso di positività tra i banchi del Carroccio a Montecitorio riapre la discussione sulle modalità di partecipazione alle sedute dell’Aula. Come rivelato dal Corriere si tratta del trentino Diego Binelli. La notizia è stata diffusa nelle scorse ore e confermata dal collega Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze, che ha comunicato di essere stato messo in quarantena perché vicino di posto del deputato. La stessa richiesta è stata fatta ad altri cinque deputati. In apertura dei lavori dell’assemblea, questa mattina, alcuni parlamentari hanno ribadito la richiesta di voto telematico o, in alternativa, l’utilizzo di altre aule di Montecitorio per garantire partecipazione e distanziamento. Il vicepresidente Fabio Rampelli, che guida i lavori ha detto che “una risposta alle domande poste” arriverà dalla riunione della Conferenza dei capigruppo in programma oggi.

Intanto sono state decise alcune novità nelle modalità di partecipazione ai lavori d’Aula. Chi vuole parlare dal proprio banco deve indossare la mascherina; chi non la vuole indossare, anziché -come prima- parlare dal tavolo dei Nove, prende la parola in mezzo all’emiciclo dove sono posizionati dei microfoni ‘a stelo’, che subito dopo vengono sostituiti e sanificati. Inoltre, i deputati prendono posto anche nelle tribune, comprese quelle in alto spalle della presidenza, e sono dotati di monitor e di microfono per seguire i lavori e per poter esprimere il proprio voto. In questo modo si permetterà la presenza totale di 494 deputati (355 in aula e 139 nelle tribune), pari ad una autoriduzione del 75% dei gruppi. Nella situazione imposta dall’emergenza, anche i giornalisti che seguono i lavori, e che hanno lasciato ai deputati le tradizionali tribune riservate alla stampa, in un ristretto gruppo possono posizionarsi nelle tribunette angolari, in alto a destra e a sinistra rispetto alla presidenza. Nel frattempo il questore d’Aula Francesco D’Uva (M5s) propone anche di “intervenire al più presto con misure sanzionatorie” per “garantire la sicurezza anche laddove – come purtroppo è già successo – venga a mancare la collaborazione di alcuni colleghi” in modo da tutelare il funzionamento dell’assemblea e i lavoratori.

L’Aula ha iniziato l’esame del decreto 19, il cosiddetto decreto Covid che traduce in norme di rango primario, una serie di misure amministrative adottate finora, e aggiorna le disposizione introdotte con il primo decreto anti-coronavirus, emanato il 23 febbraio scorso dopo l’esplosione dell’epidemia nel Lodigiano. Inoltre in serata la Camera deve votare il Def e lo scostamento di Bilancio, che richiede la maggioranza assoluta dei sì (316 voti).

Secondo quanto annunciato dal deputato Pd Emanuele Fiano, dopo che nella seduta di venerdì scorso Fdi non ha rispettato l’auto-contingentamento presentandosi in massa, “la maggioranza si appresta ad esser presente a ranghi completi”. In questo contesto è intervenuto Alessandro Fusacchia (+Europa) ha chiesto ad inizio seduta che la presidenza assicurasse la funzionalità della Camera, proprio ora che deve essere sempre più centrale, o utilizzando anche altri spazi di Montecitorio oppure adottando il voto telematico, “usando le nuove tecnologie, visto che siamo nel Ventunesimo secolo”. In tal senso Fusacchia ha ricordato la lettera che 66 deputati hanno inviato al presidente Roberto Fico l’altro ieri con queste richieste. Fiano ha invece ricordato che le richieste espresse in questa lettera erano state avanzate il 4 marzo scorso, “ma su esse era arrivato un voto di diniego da parte delle opposizioni” che hanno insistito sulla presenza fisica in Aula: “Le cose vanno raccontate per come si sono svolte” ha aggiunto Fiano, chiedendo alla presidenza di intervenire ora permettendo di utilizzare non solo le tribune ma anche altre aule di Montecitorio perché per il voto sul Def “la maggioranza si presenterà a ranghi completi”.

Nella lista dei parlamentari già colpiti dal virus figurano i casi di Cirielli, Ascani, Lotti, Pedrazzini, Sileri e Gribaudo, tutti successivamente guariti.

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