Grazie ai rendimenti in forte rialzo il Tesoro ha fatto il tutto esaurito martedì quando è stato emesso tramite sindacato un nuovo Btp a 5 anni ed è stato riaperto l’attuale Btp a 30 anni. Sono stati raccolti 16 miliardi complessivi a fronte di 110 di domanda. Il primo titolo ha tasso annuo dell’1,85%, pagato in due cedole semestrali, ed è stato collocato a un prezzo corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dell’1,928%. Il secondo, con cedola 2,45%, è stato venduto a un prezzo compatibile con un rendimento lordo del 3,129%.

La partecipazione, in tempi di tassi negativi, è stata “straordinariamente diversificata (circa 40 paesi)”: su ciascun collocamento hanno partecipato 360 investitori e agli investitori esteri è andato circa il 76% sul titolo a 5 anni e l’81% sul titolo a 30 anni. Poco più della metà del collocamento è stato sottoscritto da fund manager, circa il 30% dalle banche. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato circa il 10% dell’emissione. Agli hedge fund è stato allocato circa il 7% dell’ammontare complessivo.

Forte la quota sottoscritta da investitori del Regno Unito (circa il 33% sul titolo a 5 anni e il 42% su quello a 30 anni), il resto d’Europa (circa il 36,3% sul titolo a 5 anni e il 33% su quello a 30 anni), con le quote più rilevanti assegnate a tedeschi (rispettivamente circa il 9% e il 12%), spagnoli (rispettivamente l’11% e il 6%), francesi (rispettivamente il 5% e il 6%). La quota allocata ad investitori nordamericani è stata limitata intorno al 2,5% e all’1,5% rispettivamente sui titoli a 5 e 30 anni. La partecipazione di investitori asiatici è stata al di sotto dell’1% per il titolo a 5 anni mentre si è attesta intorno all’1,5% sul titolo trentennale.

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