“Mi preme sottolineare il grande sforzo e la generosità con cui l’Istituto ha affrontato” la situazione, così il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale Pasquale Tridico sentito in audizione dopo i problemi di funzionamento alla piattaforma per fare richiesta del bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi per affrontare l’emergenza coronavirus, riscontrati il primo aprile scorso. “Dopo il disservizio del primo aprile, di cui chiedo scusa a tutti gli utenti e al parlamento, nei giorni seguenti l’Istituto ha raccolto le domande – ha continuato – e ha risposto con impegno pagando dal 15 aprile”. Tridico ha sottolineato che ci sono stati “attacchi informatici” fin dal 21 marzo e “un afflusso enorme di utenti”, evidenziando che solo in quel giorno l’Inps “ha raccolto 473 mila domande”. Il presidente dell’Inps ha parlato anche del rilascio dei pin personali per accedere al sito, dicendo che l’Inps è stato “schernito, da una stampa poco responsabile e poco generosa” e sottolineando che l’Istituto ha dovuto rilasciare “2 milioni di pin”, molti dei quali a lavoratori normalmente non gestiti dalla piattaforma. In generale, ha accusato Tridico, “l’Istituto è stato schernito” per i disservizi che si sono venuti a creare.

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