Il caso delle email dei medici di base sparite dai server del sistema sanitario entra nel filone torinese delle indagini sulla carenza di mascherine e dispositivi di protezione per il personale medico e infermieristico. I carabinieri dei Nas, secondo quanto trapela da ambienti investigativi, intendono svolgere degli accertamenti che, in procura, saranno inseriti nel fascicolo aperto qualche settimana fa. Il procedimento per ora resta senza indagati e ipotesi di reato.

Il caso delle mail sparite era emerso il 14 aprile. Le comunicazioni dei medici di famiglia di pazienti con sintomi riconducibili erano sparite nel nulla. Un problema forse causato “da uno straordinario flusso di email” aveva sostenuto l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, che aveva chiesto alle Asl una dettagliata relazione sulla vicenda.

“Il problema delle mail è un problema di strutturazione della medicina territoriale che in Piemonte ha strutturalmente delle falle – aveva detto il presidente del Piemonte, Alberto Cirio – Quando a febbraio è iniziato il Coronavirus ero presidente del Piemonte da 7 mesi. E in sette mesi la sanità né la risani né la distruggi, io ho preso quella che c’era e tutti insieme abbiamo cercato di farla rendere al meglio con le sue eccellenze ma anche con le sue gravi carenze”, ha aggiunto Cirio precisando che “tra le gravi carenze c’è la medicina del territorio che è figlia degli investimenti fatti o non fatti nelle regioni. In Piemonte purtroppo non si sono fatti e la medicina del territorio non ha filtrato a sufficienza”.

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