“La minaccia più probabile e significativa è una nuova malattia respiratoria, in particolare un nuovo virus influenzale“. L’avvertimento risale al 6 gennaio 2017 e arriva dal Pentagono, che già allora riteneva probabile un’epidemia di coronavirus ed era consapevole dei rischi di una pandemia. In un documento rivelato da The Nation, il ministero della Difesa americano aveva pubblicato un piano in cui anticipava la conseguente scarsità di respiratori, mascherine e letti di ospedale.
Il piano prevedeva anche con incredibile precisione la carenza di forniture mediche “anche nei paesi più industrializzati”. “La concorrenza e la scarsità di risorse includeranno ad esempio respiratori, dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti, attrezzature mediche e supporto logistico. Ciò avrà un impatto significativo sulla disponibilità della forza lavoro globale”. Si parlava inoltre di “letti in ospedale insufficienti”.
Il rapporto, scrive The Nation, smentisce così Donald Trump, secondo cui l’epidemia è stata “imprevista” ed “è spuntata dal nulla”. Nel piano militare intitolato “USNORTHCOM Branch Plan 3560: influenza pandemica e risposta alle malattie infettive”, si legge che “la minaccia più probabile e significativa è una nuova malattia respiratoria, in particolare una nuova malattia influenzale“. E il documento fa specifico riferimento al coronavirus a più riprese, sottolineando anche che “le infezioni da coronavirus sono comuni in tutto il mondo”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez