Un minuto di silenzio davanti alle bandiere a mezz’asta sulle facciate di tutti i Comuni, ma anche del Quirinale, di Palazzo Chigi e dei ministeri. Alle 12 in punto, mentre anche le reti televisive si sono fermate, è scattato il momento di raccoglimento in segno di lutto per le oltre 11mila vittime della pandemia di coronavirus.
L’iniziativa è stata promossa dal presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, e sposata dall’Anci che l’ha estesa a tutti i Comuni italiani. “Abbiamo voluto un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di questa epidemia – ha detto il presidente dell’associazione dei Comuni e sindaco di Bari, Antonio Decaro – Lo abbiamo voluto fare noi sindaci che siamo i custodi delle angosce e delle preoccupazioni ma anche i custodi della speranza dei nostri concittadini”.
1 /10
Altare della Patria
Un modo per “abbracciarsi idealmente tutti insieme”, ha spiegato. “Volevano dare anche un messaggio di speranza e un ringraziamento agli operatori sanitari e ai medici che stanno lavorando e dire a tutti che se rispetteremo le prescrizioni, interromperemo la catena del contagio – ha concluso Decaro – e potremo metterci alle spalle questa emergenza e cercare di tornare a fare le cose che facevamo quotidianamente”.
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha ringraziato il Quirinale e Palazzo Chigi per aver aderito all’iniziativa: “Bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio per le vittime dell’epidemia, cui non possiamo dedicare un funerale, e per le loro famiglie. Grazie al Quirinale, a Palazzo Chigi, all’Anci e tutti i sindaci d’Italia per la partecipazione al dolore delle nostre comunità”, ha scritto su Twitter.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez