Usura ed estorsione non vanno in quarantena. A lanciare l’allarme è il vicepresidente nazionale dell’associazione Antiracket (FAI), Renato De Scisciolo, in questi giorni di grande preoccupazione non solo per i contagi da Coronavirus ma anche per le conseguenze economiche del blocco del paese. “La criminalità organizzata – spiega a ilfattoquotidiano.it De Scisciolo – si sta riorganizzando. Non gira più denaro e le associazioni malavitose devono in qualche modo procurarselo. La prima preoccupazione per noi è che la gente in difficoltà possa chiedere aiuto proprio agli usurai”.

Senza dimenticare la questione “estorsione”, problema ben radicato in Puglia. “L’area di Foggia e provincia – spiega – continua a essere quella con il maggior numero di commercianti e imprenditori che pagano il pizzo. Certo, negli anni le denunce sono aumentate. Ma c’è ancora tanta gente che ha paura e che paga intimorita dalle minacce. In generale in tutta la Puglia resta un fenomeno diffuso ma al quale le tante operazioni delle forze dell’ordine hanno dato un’importante risposta”. Intanto la sede pugliese dell’associazione, nel corso dei giorni di quarantena, ha raccolto già tantissime denunce di gente che non ce la fa a pagare i debiti con la malavita e che ora ha paura delle conseguenze.

“Siamo certi, purtroppo, – racconta ancora De Scisciolo – che i numeri cresceranno ancora. Potrebbero essere tanti gli imprenditori e i commercianti che, trovando porte chiuse in Banca e nelle finanziarie, si rivolgeranno agli usurai per assicurarsi una entrata in un momento così difficile”. Ed è proprio sul tema delle banche e delle finanziarie che l’associazione torna: “Come è ormai noto – si legge in una nota rivolta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – l’emergenza sanitaria per il Covid-19 sta determinando una profonda crisi economica che coinvolge più o meno tutto il mondo produttivo, soprattutto piccole imprese già in difficoltà. Per affrontare tale eccezionale momento, è stato redatto il cosiddetto decreto ‘Cura Italia’, il quale opportunamente prevede, tra le altre cose, la possibilità di sospendere i mutui. Tuttavia, a nostro avviso, – prosegue – esso non fa alcun riferimento a quei mutui concessi ex art.14 della legge n.108/96 agli operatori economici vittime di usura, e la stessa osservazione vale per i soggetti sovra indebitati che usufruiscono dei fondi di prevenzione previsti dalla stessa legge all’art. 15″.

“Ciò premesso – ha continuato Renato De Scisciolo – riteniamo che possa esserci il rischio concreto di una diffusa difficoltà nella restituzione delle rate dei mutui concessi ex art.14 e dei prestiti ex art.15 della legge n.108/96, con grave danno erariale per il nostro Paese, rischio di azzeramento dello stesso Fondo di prevenzione antiusura e quindi conseguente impossibilità futura di utilizzare questo prezioso strumento di aiuto. Per questi motivi – spiega – chiediamo quindi che si faccia promotrice di ogni iniziativa affinché, in sede di conversione in legge del succitato decreto, si inserisca un’apposita norma per le vittime di usura beneficiarie di mutui e prestiti al fine di poter sospendere la restituzione delle rate, consentendo di allungare la durata del finanziamento per il numero di rate sospese senza oneri aggiuntivi”.

Il vicepresidente dell’associazione Antiracket, rivolge infine un appello a quanti ricevono pressioni da banche e finanziarie per il pagamento di rate e mutui, di rivolgersi alle sedi competenti. “In tanti hanno denunciato alla nostra sede, solleciti continui di pagamento da parte delle banche di appartenenza. Siamo pronti – dice – a denunciare direttori di banche e di finanziarie che non seguiranno quanto disposto dal Governo. Il pericolo che, per la paura di perdere tutto, chi è in difficoltà economica possa rivolgersi agli usurai, rischiando di entrare in un vortice senza fine, è troppo grande e noi abbiamo il dovere di tutelarli”.

Intanto a Martina Franca tra mercoledì 25 e giovedì 26 marzo sono state incendiate due ambulanze. Gli investigatori sono al lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto. Appena quattro giorni prima, domenica 22 marzo, le Misericordie di Puglia avevano teso la mano alla Lombardia, inviando nella provincia di Brescia un’equipe di operatori sanitari composta da tre volontari delle Misericordie di Martina Franca, Borgo Mezzanone ed Andria a bordo con un’ambulanza, per aiutare una delle zone più colpite nell’emergenza da coronavirus. A Bari, invece, questa mattina materiale incendiario è stato lanciato all’interno di un locale alla strada nel cuore del quartiere Libertà. Forse lo scherzo di un gruppo di balordi o forse un atto intimidatorio. Saranno gli uomini della polizia di Stato a stabilirlo nelle prossime ore.

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