Le guerre si combattono colpo su colpo: ad attacco aereo si risponde con severità, e dunque attacco chimico prima, bombardamento pesante poi. È questo il messaggio che arriva da questa edizione di Domeniche Bestiali. E in ogni guerra ci vuole coerenza: severità coi nemici ma nessuna indulgenza con gli amici, neanche quando ti fanno un favore. Regole, severità, per non finire nel farsesco e nella millanteria: può accadere. Per difendersi poi non si può prescindere dai cecchini e da maestri saggi che possono essere Lao Tse o un mister veneto.

“Mi piace l’odore della schiuma estinguente al mattino”
Sei lì bello a vedere la tua squadra, sul tuo campo di gioco, quando a un certo punto arriva un attacco nemico: una sedia lanciata dagli ultras del Sestri Levante, Eccellenza Ligure. Il contrattacco organizzato dall’Imperia è fulmineo: attacco chimico, accaparrandosi un estintore e svuotandolo sugli ultras avversari, e bombardamento, con lo stesso estintore ormai vuoto lanciato sugli avversari. Multate entrambe le squadre, firmato l’armistizio e deciso il ritiro delle truppe regolari e irregolari. Questo il racconto del soldato Joker, alias arbitro: “Propri sostenitori al termine della gara, al lancio di una sedia da parte dei sostenitori della squadra ospitante nel settore da loro occupato, rispondevano prendendo un estintore presente sulla gradinata, lo mettevano in funzione contro di essi, tirando, infine, l’estintore stesso”.

Rigore contro? Ti insulto. Rigore a favore? Ti insulto lo stesso
Coerenza, è quella dei tifosi dell’Arenzano, Promozione ligure, che hanno deciso una linea comune: stare contro l’arbitro senza se e senza ma. Troppo facile insultare il fischietto solo quando prende decisioni contro la propria squadra, e dunque i tifosi dell’Arenzano hanno mostrato di non essere disposti a scendere a compromessi insultando anche in caso di decisione favorevole. Multati di 200 euro perché “propri sostenitori che, fin dall’ingresso in campo e per tutta la durata della gara, profferivano espressioni ingiuriose e minacciose nei confronti del direttore di gara ad ogni sua decisione tecnica, anche per quelle loro favorevoli”. Mentalità.

Lei non sa chi sono io!
Un capolavoro arriva dalla Promozione campana, sia per l’accaduto, sia per il racconto del direttore di gara. Un dirigente del San Sebastiano Fc è stato squalificato fino al 21 aprile. L’arbitro spiega che il dirigente, tal Castellano, ha tentato di spaventarlo, spaventandolo (sic), millantando di essere un commissario di polizia… venendo fermato dalla polizia. Insomma, ci manca Lino Banfi. Questo il resoconto: “(Castellano) con comportamento scorretto, sleale, antisportivo, aggravato dal ruolo rivestito, al termine della gara, si avvicinava con fare minaccioso al direttore di gara tentando di intimorirlo, incutendo paura e timore, assumendo di essere commissario di Polizia. L’intervento delle forze dell’ordine consentiva al direttore di gara di rientrare nello spogliatoio”.

The sniper
È un virtuoso della balistica il tifoso del Fiave 1945, C2 calcio a 5 del Trentino, che dagli spalti ha beccato un calciatore in panchina con una pallonata: “Uno spettatore di parte, lanciava un pallone recuperato verso un avversario seduto in panchina, colpendolo alla testa”. 100 euro di multa e una medaglia.

Saggezza veneta
Splendida iniziativa della pagina social della Lega Dilettanti, che ha invitato a postare i commenti celebri dei mister delle serie minori. Ne è uscito un quadro esilarante, in cui si distinguono i commenti di un vecchio mister veneto postato da Andrea Ton. Il primo commento riguarda la frase detta a un ragazzo, provato tra i titolari per tutta la settimana. “Prima del riscaldamento.. .si china e con le dita cerca di capire che tacchetti mettere e al suo fianco aveva il mister…” Mister..che scarpe me meto? (che scarpe mi metto)”. Il mister: “A te poi metterte anche e savate tanto te ve in tribuna…” (Puoi metterti anche le ciabatte tanto vai in tribuna). E ancora: “Sempre con un giovane: “Ciò Luca, come sito meso a fia’? (Come sei messo a fiato). “Ben ben Mister”. ” Aeora unco’ te ve in tribuna a sigare Forsa Viafranca (Allora oggi vai in tribuna a gridare Forza Villafranca)”. Poesia, e tutto il bello del calcio dilettantistico assieme.

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