Con un comunicato stampa ufficiale pubblicato tramite Twitter, BlackBerry Mobile ha di fatto dato l’addio al settore degli smartphone. Dal testo infatti apprendiamo che, a partire dal prossimo 31 agosto, TCL interromperà le attività di produzione, progettazione e vendita degli smartphone della Casa della Mora. La garanzia e l’assistenza clienti sui prodotti acquistati fino ad allora sarà comunque garantita per i due anni successivi, anche se resta poco chiaro il destino degli eventuali aggiornamenti software per Android.

L’azienda canadese del resto era già in crisi da diverso tempo quando, nel 2016, avviò la collaborazione con TCL proprio nella speranza di dare nuova linfa al proprio business, con modelli nuovi e il passaggio ad Android. Al netto però di alcuni smartphone interessanti – come il KeyOne o i Key2 e Key 2 LE introdotti nel 2018, tutti caratterizzati dalla presenza della tastiera fisica – l’operazione può dirsi sostanzialmente fallita, tanto che da allora non sono stati più introdotti altri smartphone.

Formalmente, l’annuncio riguarda solo la cessazione della collaborazione tra TCL e BlackBerry ma appare del tutto evidente che, a meno di eclatanti novità dell’ultimo momento, con nuovi accordi e partner industriali, il brand uscirà definitivamente di scena. L’annuncio di ieri mette dunque la parola fine a un altro marchio storico che, a seguito dell’arrivo degli smartphone, non ha saputo reinventarsi per tempo, finendo così per scivolare nel dimenticatoio.

Un destino in realtà toccato a tanti altri brand che dominavano la scena pre 2007 (anno d’esordio del primo Apple iPhone) e che poi sono svaniti o si sono trascinati in traversie fino ad oggi. Basti citare tanto per fare qualche esempio Ericsson, Palm, o ancora Sony, HTC, Nokia e Motorola che, pur presenti ancora sul mercato hanno una posizione del tutto marginale sul mercato, con l’ultima che, dopo diversi passaggi di proprietà, sta forse per rilanciarsi grazie alla riedizione del suo iconico Razr a conchiglia.

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