Trovare nuove fonti di energia pulita è ormai una preoccupazione costante e un impegno per il prossimo futuro da parte di governi e istituzioni. Oltre a contenere l’inquinamento prodotto dalla combustione dei carburanti fossili derivati dal petrolio bisogna inoltre contenere la produzione di CO2, che di per sé non è un inquinante ma è comunque un gas serra che influisce negativamente sui cambiamenti climatici in atto. Dalla Germania però arriva Willpower, un progetto dalle grandi potenzialità, non a caso finanziato anche dall’Unione europea, che si propone di utilizzare la CO2 già presente nell’aria, unitamente all’acqua, per produrre metanolo, un alcol dalle grandi potenzialità come fonte di energia.

L’idea degli scienziati tedeschi è stata di ispirarsi al corpo umano e al modo col quale quest’ultimo elabora l’alcol, scindendolo appunto in CO2 e acqua. Attraverso un processo di “reverse engineering”, il team di ricerca è riuscito a ricostruire al contrario il processo, grazie all’utilizzo di alcuni specifici enzimi e a un elettrodo “intelligente”, producendo così metanolo a partire dall’anidride carbonica e dall’acqua.

Foto: Depositphotos
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Prelevare la CO2 dall’aria per produrre il metanolo non concorrerà a diminuire la quantità di anidride carbonica in atmosfera, in quanto ovviamente la quantità recuperata verrà nuovamente liberata consumando il metanolo prodotto. Al contrario di quanto avviene attualmente con i carburanti fossili, il processo immaginato dagli scienziati non immetterebbe però nel sistema ulteriori gas serra, limitandosi invece a riciclare quelli già presenti, all’interno di un ciclo chiuso e per questo virtuoso.

“Tecnicamente parlando abbiamo dimostrato che il sistema funziona, che produce metanolo e che è completamente sicuro”, ha dichiarato Antonio Martinez, coordinatore del progetto. “Ora stiamo lavorando con i nostri partner per assicurarci che il pieno potenziale di questa svolta sia utilizzato per garantire un settore energetico più pulito, più sicuro e più autosufficiente per l’Europa in futuro”.

Una prima applicazione possibile riguarda i sistemi di riscaldamento domestici, ma ci sono trattative in corso anche con i produttori di turbine eoliche. Produrre metanolo tramite gli impianti eolici potrebbe rappresentare infatti un’interessante soluzione di stoccaggio dell’energia in eccesso, che si produce quando ci sono venti forti e che rappresenta un surplus non immediatamente assorbito dalla rete elettrica, ma attualmente difficile da accumulare per un impiego successivo. Nel settore automobilistico, infine, l’adattamento del processo potrebbe portare a un metodo di propulsione pulito, non basato su batterie che pongono problemi ambientali e più sicuro dell’idrogeno.

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