Mentre perlustravano la zona, dopo aver salvato 15 persone sequestrate dalla setta “La Nuova Luce di Dio“, nella provincia di Veraguas, le autorità panamensi hanno scoperto una fossa comune: dentro c’erano sette corpi, quelli di cinque bambini tra gli uno e gli 11 anni, di un’adolescente di 17 e di una donna incinta di 32 anni, madre di cinque dei minori. Lo ha reso noto la Procura locale in un comunicato, specificando che la signora era incinta di quattro o sei mesi.

Da verificare se le morti e l’attività della setta locale siano collegate, ma l’intervento della polizia per liberare i 15 ostaggi era avvenuto nella vicina regione di Ngabe Bugle, una zona popolata da comunità indigene sulla costa caraibica di Panama, a circa 250 chilometri dalla capitale. In manette sono finiti dieci sospetti, incluso un minore, che dovrebbero apparire in tribunale nelle prossime ore. E tra loro c’è anche il padre della donna ritrovata nella fossa comune, fatto che collegherebbe i due episodi, con gli investigatori che ipotizzano l’adesione delle vittime alla setta. Il direttore generale della polizia nazionale, Alexis Munoz, ha detto che le persone salvate mostravano segni di maltrattamento e che i membri della setta stavano tentato di indottrinarli.

Anche il presidente di Panama, Laurentino Cortizo, ha commentato l’accaduto esprimendo “profonda tristezza” per il massacro di sette persone in quello che gli investigatori stanno analizzando come un rituale di esorcismo. Il capo dello Stato ha espresso il suo rammarico per il fatto che “in un’aerea difficile si registrino fatti come questi” ed ha promesso tutto l’appoggio del governo per l’inchiesta.

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