di Massimo Arcangeli*

Tiziano è una persona. È nato a Cassino l’11 aprile del 1968. Vive e lavora sempre a Cassino, dove fa l’ausiliario del traffico, e da 20 anni è felicemente unito col suo compagno. Il 2 dicembre scorso legge un annuncio su Subito.it.

Vuole comprare una gattina: è un regalo che l’uomo che l’ama vorrebbe fargli. Chiama per informarsi e il venditore, che inizialmente si mostra gentile ed è anche lui della provincia di Frosinone, gli manda in seguito un raggelante messaggio su WhatsApp (dopo aver presumibilmente osservato la foto annessa al suo profilo, dove Tiziano appare nella sua femminilità, pur non essendo un transessuale): “Non vendiamo ai transessuali”. La replica di Tiziano, ma il venditore l’aveva già bloccato: “Vergognati”.

Con Tiziano ho appena parlato per telefono. Mi ha raccontato la sua storia. È l’ultimo di sei figli, ha perso il papà quando aveva 10 anni e la mamma quando ne aveva 20. Un fratello è morto a 29 anni in un incidente stradale, fra il 2011 e il 2016 gli sono morti altri due fratelli e una sorella (chi per malattia, chi per depressione, chi a causa dell’alcool) e ora sono perciò rimasti in due, lui e una sorella: “Io devo vivere anche per chi non ha avuto la possibilità di farlo. Le offese mi fanno male, ma non mi arrendo: ho passato di tutto, ma vado avanti per la mia strada”.

“Come vedi il futuro?”, gli ho chiesto. “Con gli occhi di chi ha visto e sentito troppe cose brutte, sebbene abbia ricevuto anche tanta solidarietà dal prossimo. Sarà un futuro difficile, ma per cambiare qualcosa dobbiamo sempre far sapere agli altri quel che di brutto ci accade. Gli sbagliati non siamo noi, ma quelli che ci discriminano“. Gli ho chiesto che sentimenti provasse per quell’inserzionista e lui mi ha risposto: “Non lo odio, provo per lui solo tanta pietà. Spero che un giorno si renda conto che con quella frase poteva ‘uccidere‘”.

In questi giorni si sta organizzando un doppio evento sia a Frosinone sia a Cassino, e Tiziano sarà il testimonial. L’evento si aggiunge ai tanti che, da più di due anni, portiamo in giro per l’Italia con la mia associazione (Omofobi del mio Stivale), per dire no a ogni forma di discriminazione sessuale. L’ultimo in ordine di tempo è stato realizzato il 27 novembre scorso, con la collaborazione di Giulia Giornaliste, a Pula, il primo Comune della Sardegna a sottoscrivere la Carta etica che abbiamo lanciato nell’estate scorsa a San Severo io e Antonello Sannino, vicepresidente del comitato Arcigay Antinoo di Napoli (allora aderirono, oltre ad altri Comuni del Foggiano, la città metropolitana di Napoli e il comune calabrese di Ricadi).

Il Comune di Cassino, in merito alla vicenda di Tiziano, ha dichiarato a Omofobi del mio Stivale che: “Dopo l’ultimo atto discriminatorio subìto da un cittadino di Cassino, lanciamo il nostro appello contro ogni tipo di discriminazione sessuale, politica, religiosa, razziale”. Anche il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, non ha fatto mancare il suo sostegno: “L’omofobia è un crimine contro la civiltà, e ferisce e mortifica l’humanitas come manifestazione dell’essere umano. La società in cui viviamo non è, non può essere, monocorde”.

È stata chiesta una dichiarazione anche a Subito.it, sebbene lo scambio fra acquirente e venditore sia avvenuto privatamente, ma l’azienda ha preferito soprassedere: inviteremo alla firma anche loro. Va dato comunque atto a Subito di aver esplicitato sul sito il divieto di “inserire annunci con termini razzisti e/o discriminatori e/o con contenuti offensivi per gruppi etnici, personaggi pubblici o singoli privati”.

Avanti tutta. La discriminazione in base al sesso o all’orientamento sessuale, che la vittima sia una donna, un omosessuale, un transessuale o altro, è un cancro che va estirpato una volta per tutte. Senza giustificazioni, senza distinguo di natura politica, senza tentennamenti né ipocrisie. In nome dei diritti delle persone.

* di Omofobi del mio Stivale

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