Dopo averle convinte a spogliarsi, avrebbe palpeggiato i seni e i glutei di alcune pazienti e avrebbe sfregato i propri genitali sui loro corpi. Per questo è stato arrestato Nicola Bisceglia, medico dell’ospedale di Manfredonia (Foggia). L’accusa è violenza sessuale su cinque pazienti. Stando alle indagini per aumentare la loro condizione di inferiorità nel rapporto di dipendenza psicologica medico-paziente prospettava patologie inesistenti provocando uno stato di choc tale da rafforzare l’affidamento a lui; oppure sosteneva la necessità di approfondimenti diagnostici, specie con l’uso di un ecografo in realtà incoerente rispetto ai reali bisogni medici. Il gip per lui ha disposto gli arresti domiciliari e decreto di divieto di esercizio della professione per 6 mesi. È nell’ospedale di Manfredonia che, stando alla ricostruzione della Procura. si sarebbero verificate le molestie e gli approcci morbosi.

L’ordinanza cautelare, emessa dal gip del tribunale su richiesta della procura, contesta al professionista episodi commessi tra il 2004 e il 2019, aggravati dalla circostanza di essere un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni. In alcuni casi, quasi come se si trattasse di una vera e propria visita ginecologica, le toccava nelle parti intime, lì dove invece le pazienti si erano a lui rivolte per eseguire accertamenti su parti corporee del tutto diverse come una spalla, l’addome, lo sterno e, in un caso, addirittura un tallone. Le indagini che hanno portato all’arresto sono partire dalla denuncia sporta al commissariato di Polizia di Manfredonia da una giovane paziente. Al momento il suo avvocato difensore, Matteo Fidanza del foro di Foggia, non ha rilasciato dichiarazioni. Gli investigatori sono convinti che potrebbero esserci altre vittime degli abusi che non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare il medico.

Foto di archivio

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