“Eravamo sul bus di ritorno da una gita a Sestri Ponente quando accanto a uno dei miei studenti, non italiano, non bianco e disabile, si è seduta una donna che, accortasi del bambino, mi ha chiesto se potevo allontanarlo”. Così una maestra di una scuola primaria di Genova ha raccontato quanto successo martedì pomeriggio sull’autobus pubblico che ha preso assieme alla sua classe di diciannove studenti per un’uscita didattica fuori città, denunciando un episodio di razzismo ai danni di un suo studente. Secondo quanto riferito dalla maestra che assieme a due colleghe accompagnava i ragazzi, a una fermata del pullman è salita una donna che si è seduta accanto al bambino lamentandosi: “Non pagano nemmeno il biglietto“.

Le insegnanti, a questo punto, non sono state zitte e hanno replicato che i bambini hanno tutti pagato il biglietto. Allora la donna, di mezza età, ha chiesto: “Me lo potete togliere?“. Le tre insegnanti, contrariate, hanno invitato la donna ad alzarsi e spostarsi: questa è andata a sedersi altrove, mentre gli altri compagni di classe hanno consolare il loro amichetto consapevole di quanto stesse succedendo.

La maestra, il giorno dopo, ha dichiarato all’agenzia Ansa che la scuola “sta decidendo sul da farsi. Ora, nel parleremo anche con i genitori. La nostra è una scuola che ha sempre puntato sull’integrazione e i nostri bambini si sentono tutti italiani”. E conclude: “Oggi mi chiedo, se fosse successo a un adulto. Tutta questa attenzione ci sarebbe stata? Purtroppo non credo. Il nostro non è stato un atto straordinario, lottare contro ogni forma di discriminazione è un nostro dovere”.

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