Servono almeno 64 firme e i senatori, che hanno tempo fino a dicembre, ne hanno già raccolte 49. L’operazione per rallentare l’entrata in vigore la riforma costituzionale del taglio dei parlamentari e chiedere un referendum confermativo agli elettori procede a passo spedito. Il comitato bipartisan è al lavoro perché l’ultimo parola sul provvedimento bandiera dei 5 stelle, approvato con solo 14 contrari a inizio ottobre, tocchi ai cittadini. A dare le cifre è stato il senatore Tommaso Nannicini (Pd): “Gli aderenti”, ha dichiarato all’agenzia Ansa, “appartengono un po’ a tutti i gruppi, tranne la Lega. Ci sono anche tre colleghi del M5s di cui non riferisco i nomi per rispettare la riservatezza, ma il loro atto mi ha stupito”.

L’unico del Movimento a essere venuto allo scoperto è Mario Michele Giarrusso, grillino che negli ultimi mesi ha contestato con forza la linea ufficiale del Movimento: “Ho votato per il taglio, ma sono favorevole al fatto che i cittadini possano pronunciarsi. Semplicemente se confermasse la scelta fatta dal Movimento, ci vedrebbe fortissimi”. Giarrusso ha anche detto di aver proposto ai colleghi di sostenere l’iniziativa: “Sarebbe un bel segnale”, ha detto. “E’ una riforma fatta nell’interesse dei cittadini. I cittadini ci diano il loro sostegno, io non ho dubbi che ce lo daranno. Il popolo è sovrano, noi crediamo nella democrazia diretta”.

Sarà anche come dice Giarrusso che il “referendum non è contro il taglio dei parlamentari”, ma il comitato promotore presentato questa mattina alla Camera intende fare campagna perché la riforma venga affossata. Si tratta di un organo “trasversale” che raccoglie parlamentari di maggioranza e opposizione, costituito dal partito radicale e aperto alle adesioni di chiunque sia interessato. “Il numero che diminuisce o non diminuisce è un dettaglio, il punto”, ha detto il deputato Giuseppe Gargani durante la conferenza stampa di presentazione, “è che la strategia dei 5 stelle è quella di delegittimare il Parlamento e se alla riduzione dei parlamentari si aggiungesse il vincolo di mandato si distruggerebbe totalmente il Parlamento e la sua funzione. Noi, attraverso questo referendum, dobbiamo spiegare all’opinione pubblica che il Parlamento ha una funzione essenziale e ineliminabile della democrazia e libertà del Paese”. Il renziano Roberto Giachetti si è detto fiducioso: “La raccolta firme è aperta e sono fiducioso che il risultato lo raggiungiamo sia alla Camera che a Senato e non è escluso che alcune Regioni, magari le più colpite in termini di rappresentanza, si possano unire a noi”. Quindi ha concluso Andrea Cangini di Forza Italia: “La democrazia parlamentare è oggetto di un’offensiva, questa riforma per come è stata pensata, con uno spirito da ragionieri e senza sensibilità politica, allarga ulteriormente il divario tra cittadini e istituzioni”.

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