L’ex europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu è stato assolto con formula piena dall’accusa di riciclaggio di denaro proveniente dalla camorra. Con lui sono usciti indenni dal processo anche l’ex sindaco di Sestu Luciano Taccori (Fi), l’ex consigliere comunale Paolo Cau (Fi) e tutti gli imputati campani. La sentenza è stata emessa questo pomeriggio dal tribunale di Cagliari dopo quasi sette ore di camera di consiglio e letta in aula dalla presidente del collegio Tiziana Marogna. L’inchiesta che ha portato al dibattimento era stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo sardo ed era legata alla vendita di un terreno a Villasimius, dove poi è stato realizzato un villaggio turistico.

Il pm Emanuele Secci aveva chiesto la sua condanna a cinque anni indicando però in subordine il non doversi procedere perché il reato andrà in prescrizione il 19 febbraio. Cinque anni erano stati sollecitati anche per l’ex sindaco di Sestu, Luciano Taccori, e per l’allora consigliere comunale Paolo Cau, entrambi di Forza Italia. Contestata l’aggravante del metodo mafioso per gli ipotizzati legami con i clan dei Casalesi e D’Alessandro, il pm aveva poi chiesto 8 anni per i campani Nicola Fontana, Alessandro Falco, Bartolomeo Piccolo e Antonino Di Martino. Sei anni, invece, per Gilda Piccolo, Alessandra Coronella, Rosa Garofalo, Angela Miccio e Luisa Di Martino, anche loro campane. Infine, richiesta di non doversi procedere per avvenuta prescrizione nei confronti di Rosa Fontana, Luciano Passariello e Salvatore Venturino, tutti residenti in Campania.

La vicenda processuale era scaturita dalla vendita di un terreno a Villasimius da parte della società Turicost – nella quale Cicu e l’allora sindaco di Sestu sarebbero stati soci occulti di Cau – a una cordata di imprenditori campani che poi ha realizzato il villaggio turistico S’Incantu, successivamente sequestrato in via cautelare dalla Direzione distrettuale antimafia. La difesa di Cicu aveva chiesto l’assoluzione per “la totale estraneità di Cicu ai fatti contestati”. L’avvocata Valeria Aresti durante l’arringa aveva detto: “Anni di indagini hanno prodotto solo suggestioni: Cicu non è mai entrato in contatto con gli acquirenti campani, ha sempre tracciato in modo trasparente i propri movimenti finanziari pure dichiarandone le finalità. Non solo. Non è stato neppure provato che i capitali dei campani fossero di provenienza delittuosa”.

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