È tregua fra Facebook e il mondo dell’informazione. O almeno così dice Mark Zuckerberg. Il colosso dei social network ha lanciato da pochi giorni il servizio News, cioè l’accesso a storie e notizie di diverse pubblicazioni, per ora rivolto a un limitato a un gruppo di utenti americani, circa 200mila. Ad aderire alcune delle principali testate statunitensi, come New York Times, il Wall Street Journal, il Washington Post e il gigante dell’editoria Condé Nast.

Si tratta della prima “partnership finanziaria di lungo termine fra gli editori e Facebook”, ha spiegato il Ceo del social network in un editoriale uscito proprio sul New York Times, sottolineando che pagherà commissioni alle aziende editoriali per la pubblicazione dei loro contenuti. “Siamo consapevoli che internet ha distrutto il modello di business dell’industria dei media. E noi siamo uno dei servizi che ha fatto parte di questo trend”, ha sottolineato il Zuckerberg. La sua azienda vuole quindi impegnarsi per “un lavoro migliore a sostegno del giornalismo”.

Le commissioni, secondo indiscrezioni, variano considerevolmente da editore a editore, ma sono un deciso passo in avanti per il settore dei media. Facebook consente inoltre alle testate di raggiungere il grande pubblico – con i suoi 2 miliardi di utenti – e quindi di attirare potenziali nuovi abbonati. Con News, il social punta a dimostrare i suoi sforzi nel promuovere la democrazia e nel combattere la cattiva informazione e la disinformazione sulla piattaforma.

Gli utenti potranno accedere alle varie sezioni tematiche in cui si articola Facebook News, ovvero affari, intrattenimento, salute, sport, scienza e tecnologia. Le notizie saranno curate da un gruppo di giornalisti, ma, oltre a queste, News include anche quelle personalizzate in base ai gusti dei singoli utenti, consentendo di nascondere gli articoli e le pubblicazioni che non si vogliono vedere.

Anche se al momento il servizio è rivolto a un pubblico limitato, Zuckerberg si è detto “ottimista sul fatto che se ascoltiamo con attenzione le idee e le preoccupazioni dei media nel mondo, possiamo crescere nel tempo”. Infine il fondato ha sottolineato che “sostenere l’informazione di qualità ci può aiutare a combattere la cattiva informazione. È per questo che abbiamo deciso standard stringenti per gli editori” che aspirano a rientrare in Facebook News: “Se postano cattiva informazione, non appariranno più nella ricerca”.

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