“Sono sette i confini dell’Emilia romagna, vediamo quanti ne sa…”. La domanda è di Giorgio Lauro, che insieme a Geppi Cucciari conduce su Radio 1 Rai la trasmissione “Un giorno da pecora”. Ospite Lucia Borgonzoni, senatrice leghista, già sottosegretaria alla Cultura e ora candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. “Il Veneto”, risponde sicura in diretta. “Poi ci sono la Lombardia, la Toscana, la Liguria, le Marche”, quindi al gaffe: “E il Trentino”. Poi si dimentica anche di San Marino e al suo posto nomina l‘Umbria, ma si corregge.

In studio si risolve tutto con una risata, ma la dichiarazione della Borgonzoni non passa inosservata nel mondo politico già in campagna elettorale per le prossime Regionali: “La candidata di Salvini a presidente dell’Emilia Romagna non conosce neanche i confini della Regione che si candida a guidare“, ha scritto su Facebook il deputato Pd Ubaldo Pagano. “È la stessa Borgonzoni che, nominata da Salvini sottosegretaria alla Cultura nel precedente governo, si vantava di non leggere libri da tre anni”. E chiude: “Questa è la serietà che la Lega propone per i cittadini? Distante anni luce dagli amministratori Pd come il presidente Bonaccini”. Borgonzoni, come ricorda il parlamentare dem, non è nuova alle polemiche sulla sua preparazione. Poche settimane dopo la nomina da sottosegretaria per il Mibac durante il governo gialloverde (luglio 2018), rivendicò il fatto di non leggere libri da almeno tre anni e venne criticata dalle opposizioni.

Le elezioni regionali in Emilia Romagna si terranno il 26 gennaio 2020. Lo scorso agosto, il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva ufficializzato la candidatura della Borgonzoni per la corsa da presidente di Regione. Il suo nome però non mette ancora d’accordo il centrodestra, tanto che nelle scorse settimane erano usciti retroscena che la mettevano in discussione preferendole piuttosto un candidato o una candidata di Forza Italia. Due giorni fa è stato però lo stesso leader del Carroccio a blindarla: “Non c’è nessuna discussione, il discorso era già chiuso ad aprile” in ogni caso “una soluzione si trova“, ha detto parlando con i cronisti di fronte al Senato.

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