Il Movimento 5 stelle intende presentare una legge costituzionale per estendere il diritto di voto anche ai 16enni. Dopo la proposta dell’ex premier Enrico Letta, rilanciata da Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti, adesso è Luigi Di Maio ad annunciare il deposito della norma in Parlamento. “Noi abbiamo fiducia nelle nuove generazioni. Il voto ai sedicenni si farà. Nei prossimi giorni presenteremo una proposta di legge costituzionale per sancire questo obiettivo”, ha detto il capo politico del M5s, in una diretta facebook.

Sarà dunque un’altra legge costituzionale, dopo quella che taglierà 230 deputati e 115 senatori. “Lunedì arriva in aula alla Camera per l’ultima volta il taglio dei parlamentari, dopodiché sarà legge, l’iter è finito. Spero che in futuro, senza che nessuno si offenda, si possa parlare anche del vincolo di mandato“, ha detto sempre il ministro degli Esteri. “Come si possono evitare i cambi di casacca? In mille modi – spiega -. Ma sviluppiamo dei processi per evitare che chi entra in Parlamento con un partito poi passi ad un altro. Perché per me, in quel caso, deve tornarsene a casa”.

Il leader dei 5 stelle è tornato anche sul tema delle concessioni autostradali. “In 14 mesi abbiamo sempre chiesto la revoca delle concessioni per il ponte Morandi, oggi è un giorno importante perché è stata issata la prima parte del nuovo ponte ma noi non molliamo sulla revoca delle concessioni. Chi non ha fatto manutenzione deve pagare. Tutte le perizie ci danno particolari inquietanti, in tutto il governo c’è l’ok sulla revoca delle concessioni. Sono contento che ci sia nel Pd. Sono tutti d’accordo su una linea del Movimento 5 stelle”, ha spiegatoil titolare della Farnesina nel giorno in cui ha incontrato Mike Pompeo. Con il segretario di Stato americano Di Maio ha parlato di “migranti e Libia che sono due temi importantissimi, tra loro collegati” ricordando “l’escalation che c’è stata negli ultimi 6 mesi in Libia” e ricordando che sui migranti l’Italia intende “chiedere aiuto anche agli Usa”.

L’ex ministro del Lavoro ha anche commentato il caso di Federica Saraceni, l’ex brigatista condannata per l’omicidio di Massimo D’Antona che percepisce il reddito di cittadinaza: “C’è un tema che come dobbiamo e vogliamo affrontare come governo. Ho letto l’appello-intervista della vedova D’Antona. Ultimamemte una dei brigatisti che ha ucciso suo marito è stata messa agli arresti domiciliari e percepisce il reddito di cittadinanza. Per noi è molto importante intervenire”, ha detto Di Maio: “Spero di incontrare al più presto di incontrare la vedova D’Antona”, aggiunge prima di rivelare di aver “sentito il ministro Bonafede e mi ha spiegato che in Italia abbiamo già impedito, con la legge sul rdc, l’accesso alla misura se si è ai domiciliari o sottoposto a misura cautelare. Allo stesso modo – continua – se vale nella norma per le misure cautelari, figuriamoci per chi è stato condannato. Non lo possiamo permettere”. Ecco perché “Bonafede dice che forse non c’è bisogno nemmeno di una legge per fermare questa ingiustizia, ma se servisse siamo pronti a presentare un emendamento per bloccare l’erogazione alla brigatista”.

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