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Amazzonia in fiamme, il Brasile rifiuta l’aiuto del G7. Bolsonaro contro Macron: “Non siamo colonia”

Il presidente in un tweet rifiuta i 20 milioni di euro offerti dai leader del G7 per far fronte alle devastazioni provocate dagli incendi
Amazzonia in fiamme, il Brasile rifiuta l’aiuto del G7. Bolsonaro contro Macron: “Non siamo colonia”
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“Non possiamo accettare che un presidente, Macron, scateni attacchi irragionevoli e gratuiti sull’Amazzonia, né nasconda le sue intenzioni dietro l’idea di una “alleanza” dei paesi del G7 per “salvare” l’Amazzonia, come se fossimo una colonia o la terra di nessuno”. Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro in un tweet rifiuta così l’aiuto da 20 milioni di euro offerto dai leader del G7 per far fronte alle devastazioni provocate dagli incendi.

Un concetto già espresso da Onyx Lorenzoni, capo di gabinetto del presidente: “Apprezziamo (l’offerta, ndr), ma forse queste risorse sono più utili per il rimboschimento dell’Europa”. Anche Lorenzoni ha attaccato l’inquilino dell’Eliseo sostenendo di non voler ricevere lezioni dal presidente francese che “non può neanche evitare un incendio prevedibile in una chiesa che è patrimonio mondiale dell’umanità”. Il capo di gabinetto di Bolsonaro ha quindi sottolineato che “il Brasile è una nazione democratica e libera che non ha mai provato pratiche colonialiste e imperialiste, che forse è l’obiettivo del francese Macron”. Bolsonaro mette in dubbio i dati internazionali sugli incendi affermando che la situazione rientra nei limiti normali.

Il governo brasiliano ha quindi rifiutato l’offerta anche se in precedenza il ministro dell’Ambiente brasiliano Ricardo Salles aveva che l’aiuto sarebbe stata gradito definendolo “una eccellente misura” che è “molto benvenuta”. Interpellato sulla decisione, annunciata dal vertice G7 di Biarritz, Salles aveva detto che si sarebbe potuto “approfittare dell’occasione per ricordare che dal 2005 il Brasile ha ricevuto circa 250 milioni di tonnellate di anidride carbonica, il che rappresenta circa 2,5 miliardi di dollari attraverso il meccanismo per lo sviluppo pulito: questa è un’altra misura che abbiamo chiesto ai paesi del G7, perché ci aiutino a riconoscere questo credito nel Protocollo di Kyoto, il che sarebbe molto positivo per noi”.

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