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Ultimo aggiornamento: 14:27 del 5 Settembre 2019

Crisi governo, De Micheli a Revelli: “Mai accordo parlamentare con M5s. Vi stupiremo alle elezioni”. “Continua linea suicida del Pd”

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Botta e risposta vivace a “In Onda” (La7) tra la vicesegretara del Pd, Paola De Micheli, e il sociologo Marco Revelli sugli scenari politici futuri dopo la crisi del governo gialloverde.
De Micheli è tranchant: nessun accordo parlamentare coi 5 Stelle, l’unica alternativa è data dalle elezioni.


Revelli dissente: “Constato con molto dispiacere e preoccupazione che continua la linea suicida del Pd. E’ suicida non tentare nessuna operazione per contrastare in qualche misura Salvini, che è l’unico ad avere un vantaggio ad andare immediatamente alle urne e vincerle. Il Pd non ha nessuna possibilità di sorpassare la Lega, forse questa possibilità vive nel mondo dei sogni o nelle narrazioni renziane. Tra l’altro, io per principio tendo a non credere mai alle dichiarazioni di Renzi. Ma se questa è la linea del Pd – continua – e cioè continuare la linea dei popcorn e non fare politica per poi presentarsi alle elezioni e chiedere il voto perché dall’altra parte c’è il pericolo fascista e autoritario, allora, ripeto, si tratta di una linea suicida sia per il Pd, sia per il Paese. Il Pd provi a fare qualcosa, tenti di costruire un fronte alternativo in Parlamento, visto che siamo in una democrazia parlamentare“.

La deputata Pd ribadisce: “In questo momento è impossibile immaginare un accordo con il M5s. I 5 Stelle sono stati compartecipi e quasi sempre servili alle politiche messe in campo da Salvini. Non venitemi a dire che noi non abbiamo voglia di vincere le elezioni, perché vi renderete conto di come invece questa campagna elettorale genererà dei risultati sorprendenti nelle urne“.

Revelli ribatte: “In tutta questa discussione c’è una enorme sottovalutazione del tasso di rischio dei mesi che abbiamo di fronte e di cosa significhi una campagna elettorale dall’esito incerto, se non per una delle forze più eversive mai conosciute nel nostro Paese, quando qui rischiamo il default. Io non lo se ve ne rendiate conto oppure no“.

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