Virginia Raggi consegna a Casapound un ultimatum per rimuovere l’insegna della tartaruga frecciata dalla sede (occupata) di via Napoleone III a Roma. Quasi nello stesso momento, alla Camera dei Deputati, il M5S e la Lega bocciano l’ordine del giorno proposto dal Partito Democratico che impegnava il governo a sgomberare l’edificio, già inserito nell’elenco degli 88 stabili nel mirino della Prefettura di Roma.

L’atto era stato presentato ieri dal deputato Luciano Nobili nell’ambito della discussione del Dl Sicurezza. Lo stesso parlamentare lo ha esposto in Aula questa mattina prima che venisse posto in votazione con il parere contrario del Governo, documento poi bocciato dalla Camera con 362 voti contrari e 111 favorevoli. “Non si capisce perché il Governo della legalità e della sicurezza abbia espresso la sua contrarietà allo sgombero di un’associazione chiaramente neofascista“, ha affermato il deputato renziano.

E pensare che in Assemblea Capitolina, nel mese di gennaio, il M5S aveva votato favorevolmente, approvandola, una mozione sostanzialmente identica presentata dal consigliere del Pd, Giovanni Zannola, con 29 voti favorevoli e 4 contrari (Fdi e Lega) con tanto di dichiarazioni di plauso da parte della sindaca Raggi e dalla capogruppo in Regione Lazio, Roberta Lombardi. “Purtroppo lo sgombero non dipende da noi altrimenti lo avremmo già fatto”, ha detto il capogruppo capitolino M5S, Giuliano Pacetti. “Siamo i primi a intervenire sulla scritta che è abusiva quanto l’occupazione dello stabile”.

IL BLITZ DELLA SINDACA – Di pochi minuti prima, il blitz della sindaca Raggi, accompagnata dalla Polizia Locale e dalla Digos, presso l’edificio occupato dal movimento di estrema destra. Nell’atto notificato ufficialmente dai vigili urbani viene fornito un termine temporale per l’eliminazione della grande scritta sulla facciata del palazzo, spiegando che l’affissione è abusiva.

Era stata la stessa Raggi ad annunciare con un tweet l’operazione davanti alla sede della tartaruga frecciata. Nel suo post social che la mostra davanti alla sede di Casapound insieme ad alcuni agenti della Digos si legge: “Ripristiniamo la legalità. Oggi notificato atto che impone di eliminare la scritta abusiva di #Casapound dall’edificio occupato in via Napoleone III simbolo della prepotenza“. Nel caso in cui la formazione di estrema destra decidesse di opporsi alla rimozione, la sindaca ha annunciato che questa verrà portata a termine con un nuovo intervento delle forze dell’ordine: “Se Casapound non ottempererà spontaneamente a ciò che prescrive la notifica, ovvero la rimozione della scritta abusiva dal palazzo, si procederà in modo coatto“, ha concluso.

A sottolineare la “contraddizione” pentastellata, secondo il Pd, è stata la deputata Dem, Alessia Morani. “La votazione è arrivata mentre il senatore Patuanelli ci informava di quanto per loro non esistano eccezioni davanti alla legge”. Il riferimento è al comunicato stampa dell’esponente di Palazzo Madama, che nel suo plauso a Virginia Raggi aveva sottolineato che “lo sgombero non dipende dal Sindaco, ma dal Viminale, che ci auguriamo applichi la stessa solerzia dimostrata in altri casi anche per Casapound”. “E allora perché hanno bocciato la mozione?”, insiste l’esponente del Pd.

LA REAZIONE DI CASAPOUND – All’azione della sindaca ha risposto Luca Marsella, consigliere di Casapound del X Municipio: “Aspetto la Raggi, anche davanti all’ex colonia Vittorio Emanuele di Ostia occupata da centinaia di immigrati – ha dichiarato – A differenza di Casapound, questo è un immobile del Comune di Roma dove il sindaco ha facoltà di intervenire ma non lo fa. Anzi, paga le utenze agli occupanti. Oggi si è presentata in via Napoleone III perché evidentemente non ha digerito la mia denuncia”. Simone Di Stefano, coordinatore nazionale del movimento di estrema destra, ironizza: “Se arrivano i vigili per rimuovere la scritta, mettiamo la musica di Fantozzi”. Meno spirito nelle dichiarazioni del fondatore, Gianluca Iannone: “Virginia Raggi è un sindaco incompetente, i romani conoscono le colpe dell’amministrazione, gli italiani sanno da che parte stare. L’insegna? Non si toglie – dice ancora – stanno perdendo tempo, non ci muoviamo da qua”.

FDI ATTACCA, BOLDRINI PLAUDE RAGGI – A sorpresa, arriva anche la difesa di un deputato di Fratelli d’Italia, Marco Osnato. “Oggi Virginia Raggi, la quale evidentemente ritiene che Roma non abbia più urgenti e drammatici problemi, si è maldestramente travestita da messo notificatore del Comune per intimare a Casapound, addirittura, di rimuovere le proprie insegne”. In favore della prima cittadina capitolina è arrivata l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini: “Giusta la rimozione della scritta. E adesso si proceda a sgomberare Casapound e a restituire alla collettività il palazzo nel centro di Roma. Le case vanno assegnate a chi ne ha bisogno, via i fascisti del terzo millennio”.

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