Nome, nickname, mail, una bella foto e il gioco è fatto, possiamo creare un profilo virtuale che ci permetta di conoscere l’uomo o la donna della nostra vita. Saremo “matchati” per interessi affini, fantasie, preferenze e desideri compatibili. Non resta che iniziare a scrivere. Ma come possiamo essere sicuri che dietro al pc non si celi un truffatore?

Infatti, è sempre più frequente il rischio di cadere in una truffa romantica online che è uno stile di truffa avanzato, spesso condotto da gruppi criminali internazionali (ma può essere operato anche da singoli individui) tramite siti di appuntamento o social network e riguarda sia il furto di identità che la frode economica. L’obiettivo del truffatore è quello di guadagnare la fiducia della vittima per ottenere somme di denaro sotto la finta richiesta di un prestito, di un regalo oppure di un aiuto per una situazione di emergenza. Tutto inizia con un contatto online, che può drammaticamente proporre anche la vittima, ignara del fatto che il profilo con cui chatta è falso.

La comunicazione è frequente, intensa e via via sempre più intima, in alcuni casi anche attraverso contatti telefonici. In questo modo si stabilisce una relazione di fiducia, che può durare settimane, mesi o anni, tanto che le vittime arrivano a innamorarsi e a fidarsi del truffatore, fino a concedere esibizioni sexy in chat, pensando di avere uno scambio con un partner, invece in realtà a osservarla vi è uno sconosciuto o una serie di sconosciuti.

Nel procedere della relazione, il truffatore chiede un regalo di un certo valore, come un profumo oppure un telefono, per testare la disponibilità della vittima. Segue la richiesta di altri regali e piccole somme di denaro che rapidamente aumentano in frequenza e quantità. Alcune richieste sono mascherate in modo strategico: ad esempio, viene coinvolta una terza persona, con il ruolo di professionista della salute, che richiede finanziamenti economici per coprire le cure mediche dell’amato/a. Oppure il criminale finge di aver bisogno di prestiti, di essere in bancarotta, a volte facendo richieste esplicite, a volte rivelando solamente la propria disperazione al/alla partner che spinto/a dal senso di responsabilità derivante dal sentimento e dalla fiducia, fornisce spontaneamente le somme necessarie. La frode termina quando sono stati consegnati i soldi o quando la vittima scopre di essere stata truffata. Con la fine della frode si chiude repentinamente anche la relazione, le vittime vivono la perdita del partner come traumatica e drammatica, più grave della perdita economica stessa.

Ma chi rischia maggiormente di cadere in questo tipo di trappola? In uno studio del 2018, vengono esaminate le principali caratteristiche delle vittime di truffe sentimentali online. Si tratta per lo più di donne di mezza età con un buon livello di istruzione, che tendono a essere passionali e impulsive nel relazionarsi con gli altri, donne che rispondono immediatamente a situazioni critiche di emergenza. Sono persone gentili, si ritengono buone cittadine e hanno una considerazione benevola e positiva dell’altro; credono nel destino e nella fortuna, persone che ipotizzano di avere poco controllo sugli eventi, ma aspettano di essere colpite dalla buona sorte. Inoltre, le vittime possono sperimentare una viscerale attrazione per le relazioni online, perché in esse si innesca un meccanismo simile al gioco d’azzardo per il quale ci si sente sempre più vicini alla “vittoria” e quindi si osa sempre di più, per questo, possono essere a rischio di ricadere nuovamente nella truffa.

Ma quando la truffa è finita, la giostra della relazione si ferma e resta solo il vuoto della mancanza, cosa rimane? Rabbia, umiliazione, imbarazzo, paura, preoccupazione, depressione e un fortissimo senso di colpa. Per la vittima il sentimento prevalente rimane, infatti, l’autocolpevolizzazione, più forte della colpa attribuita al carnefice. Spesso le vittime sono denigrate anche dai propri familiari e amici, confermando l’autoattribuzione della colpa, a volte con esiti suicidari. Quando la vittima prende consapevolezza della truffa, vive con sofferenza la conclusione della relazione “fittizia” ed è costretta a fare i conti con quello che può essere vissuto come un tradimento della “vita reale”: il denaro è stato sottratto ai propri cari nella “vita reale”, forse con l’inganno; inoltre la relazione con il truffatore può essere un tradimento del proprio partner stabile. Così al fallimento della “vita fittizia” si affianca quello della “vita reale” e la situazione può essere percepita come insopportabile.

Il dramma può essere vissuto come un evento traumatico, con ricordi vividi e intrusivi, flashback ed evitamento degli stimoli connessi al trauma. Le vittime si sentono abbandonate e sbagliate e vorrebbero chiudersi nel silenzio, ma non parlare significa non far conoscere il fenomeno e rischiare di ricaderci o che altri innocenti cadano nella truffa.

La miglior arma per contrastare il fenomeno è l’informazione. Nonostante l’apparenza di una storia d’amore perfetta e da tempo ricercata, l’unico obiettivo dei truffatori è ottenere denaro, perciò è necessario prestare attenzione, verificare che la persona con cui si hanno contatti romantici online sia reale, incontrarla solo in luoghi conosciuti ed affollati e mai, in nessun caso, cedere alla richiesta di denaro. Chi ha subito una truffa di questo tipo deve immediatamente contattare le autorità e la polizia postale, cercando di fornire tutto il materiale che si possa registrare, comprese eventuali ricevute di pagamento. Le truffe online sono in continuo aumento, in un mondo di scambi veloci e poco trasparenti, l’unica strategia è la conoscenza e la diffusione di informazioni verificate e corrette.

Si ringrazia per la collaborazione la Dr.ssa Francesca Vannucchi

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