Aveva detto a un gruppo di giovani di non sporcare per terra, ricevendo in cambio da uno di loro un pugno in pieno volto che lo aveva ridotto in coma. La vittima, il pittore Umberto Ranieri, di 53 anni, era morto qualche giorno più tardi in ospedale. La vicenda era accaduta a Roma, a largo Preneste, il 20 marzo scorso. Dopo settimane di indagini, i carabinieri hanno fermato un ragazzo di 18 anni, accusato ora di omicidio. Secondo gli investigatori il giovane, da poco cittadino italiano e di origini tunisine, è l’autore materiale del pugno.

I carabinieri, che inizialmente avevano solo pochi indizi e le testimonianze di alcuni presenti, hanno analizzato registrazioni, telefonate e social media. Hanno guardato i filmati di 30 telecamere di videosorveglianza installate nella zona e sui mezzi pubblici negli orari dell’aggressione e hanno studiato oltre 70mila record telefonici e i dati di diversi profili social. Sono così riusciti così a identificare il 18enne, la fidanzata di origini kosovare e un’amica di origini romene. Il ragazzo, in attesa dell’udienza di convalida, è stato portato al carcere di Regina Coeli.

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