“L’Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni” tra “i principi fondamentali della nostra Costituzione”. Sono queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata del rifugiato.

Il capo dello Stato, facendo riferimento alla Convenzione di Ginevra del 1951, che ha istituito lo status di rifugiato, ha detto che “le donne e gli uomini dello Stato rappresentano, per chi fugge da quelle condizioni, il primo volto amico, la mano tesa per un contatto umano e solidale”. I rifugiati, ha detto Mattarella, “ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie, terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima dl tragedie di questa natura. Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono”.

Il presidente della Repubblica ha sottolineato l’importanza di affrontare il fenomeno a livello europeo e internazionale, non come una crisi ma come un processo strutturale. “Nessun Paese è in grado da solo di rispondere” al bisogno di accoglienza dei rifugiati, ha spiegato Mattarella. Per questo “il superamento della logica emergenziale e la definizione di risposte lungimiranti e sostenibili fondate sui principi di responsabilità e solidarietà, vanno concertati e condivisi dalla comunità internazionale e, anzitutto, a livello europeo, come sancito dai trattati”.

Nella giornata del rifugiato l’Unione europea ha ricordato che nel 2018 70,8 milioni di persone sono state sfollate con la forza, in tutto il mondo “in fuga da conflitti, violazioni dei diritti umani, persecuzioni, disastri naturali e gli impatti dei cambiamenti climatici”, tra di esse, ci sono 29,4 milioni di rifugiati o richiedenti asilo. E proprio l’Ue, secondo Mattarella, “deve essere protagonista per sviluppare una politica comune che riesca a mitigare i conflitti e sostenere le esigenze di sicurezza e sviluppo dei popoli più esposti alle crisi umanitarie, attraverso un partenariato strutturato con i Paesi e le comunità che ospitano rifugiati e richiedenti asilo”.

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