Nella guerra commerciale con gli Usa, l’India passa alle maniere forti e impone dazi su 28 prodotti statunitensi. Una mossa in rappresaglia al recente ritiro dei privilegi commerciali da parte di Washington nei confronti di Nuova Delhi. L’aumento delle tariffe si applica ai prodotti tra cui mandorle, mele e noci, ha affermato il Consiglio centrale delle imposte indirette e delle dogane. L’elenco inizialmente comprendeva 29 beni ma l’artemia, una sorta di gamberetto, è stata rimossa dalla lista.

L’India è il secondo mercato delle mandorle della California e delle mele Usa. Le tensioni commerciali arrivano nonostante gli sforzi di Washington per rafforzare i legami con l’India come contrappeso alla Cina e le dichiarazioni fatte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dal primo ministro indiano Narendra Modi riguardo alle loro buone relazioni.

La presa di posizione è la risposta al rifiuto di Washington di esentare l’India da tariffe più elevate sulle importazioni di acciaio e alluminio, in linea con la decisione di Trump di agire contro Paesi con i quali ha un grosso deficit commerciale. L’India aveva risposto dicendo che avrebbe aumentato le tasse di importazione su una serie di merci a stelle e strisce. Ma ha ritardato l’aumento delle tariffe diverse volte, sperando in negoziati per affrontare la spinosa questione commerciale.

Poi è arrivata la decisione di Trump di questo mese di privare Nuova Delhi del suo status commerciale preferenziale. Secondo le nuove tariffe, il dazio sull’importazione di noci è stato aumentato al 120% dal 30% in vigore attualmente; su ceci e lenticchie è stato accresciuto dal 30 al 70 per cento.

La prossima puntata della disputa commerciale sarà probabilmente quando Trump e Modi si incontreranno al summit del G20 in programma il 28-29 giugno a Osaka. Nella guerra dei dazi Usa-India, secondo una analisi della Coldiretti sui dati Istat, proprio “le mele italiane possono avvantaggiarsi dopo che le esportazioni nazionali di questo frutto nel paese asiatico hanno superato per la prima volta i 30 milioni di chili nel primo trimestre del 2019 con un aumento record di quindici volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

“L’India – sottolinea la Coldiretti – è un mercato dal grande potenziale con le mele che sono il prodotto d’importazione più consumato e le regioni indiane del Sud, Est e Ovest rappresentano un mercato in costante crescita. Le mele italiane di montagna più in linea con le richieste del mercato indiano sono le varietà Gala, Granny e Red Delicious che presentano le caratteristiche più adatte a sostenere un viaggio di 4 settimane mantenendo la croccantezza e il gusto che le caratterizza in tutto il mondo”. Secondo l’associazione, quindi, “la guerra dei dazi è un elemento distorsivo e pericoloso per il commercio mondiale che pesa duramente sulla crescita dell’economia, ma nel nuovo scenario si aprono anche opportunità per il Made in italy che l’Italia deve saper cogliere”.

TRUMP POWER

di Furio Colombo 12€ Acquista
Articolo Precedente

Maxi black-out in Sudamerica: Argentina e Uruguay senza corrente elettrica da ore per un guasto

next
Articolo Successivo

Il Grand Hotel Niger è pronto e aperto a tutti quelli che hanno soldi (militari compresi)

next