Amazon è accusata dall’autorità Antitrust di sfruttare la propria posizione dominante nel mercato dell’e-commerce. In particolare, Amazon conferirebbe ai venditori che aderiscono al suo sistema di logistica vantaggi in termini di visibilità della propria offerta e di miglioramento delle proprie vendite. Questo a discapito dei venditori che non sono clienti Amazon. Funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di alcune delle società interessate, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Il procedimento si concluderà entro il 15 aprile 2020. “Stiamo offrendo la massima collaborazione all’Autorità”, ha fatto sapere l’azienda.
Nella riunione del 10 aprile 2019, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deliberato l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di cinque società del gruppo: Amazon Services Europe S.r.l., Amazon Europe Core S.r.l., Amazon EU S.r.l., Amazon Italia Services S.r.l. e Amazon Italia Logistica S.r.l.. L’abuso di posizione dominante è vietata dall’art. 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europa.
La condotta di Amazon, contraria a un confronto competitivo basato sul merito, si tradurrebbe in una discriminazione dei venditori sulla base dell’adesione o meno al sistema di logistica FBA. In questo modo, l’azienda potrebbe sfruttare la propria posizione dominante per restringere significativamente la concorrenza nel mercato dei servizi di gestione del magazzino e di spedizione degli ordini dell’ e-commerce e nel mercato d’intermediazione sui marketplace. Tutto, a danno dei consumatori finali.
“Era ora che l’Antitrust accendesse il suo faro sul colosso dell’e-commerce per fare chiarezza sulle pratiche messe in atto dalla società”. Questo il commento di Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “Attendiamo l’esito dell’istruttoria e se saranno accertate irregolarità siamo pronti ad intentare cause risarcitorie contro l’azienda sia per conto dei consumatori che hanno acquistato sul noto portale online, sia dei venditori eventualmente danneggiati in termini di visibilità della propria offerta”. Sulla stessa linea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, che spiega: “”Si faccia subito chiarezza e si accertino eventuali abusi. Mai come in questo caso è importante che i criteri in base ai quali si posiziona l’offerta di un venditore nelle pagine dei risultati siano chiari, trasparenti ed equi, perché vi sia effettiva parità di accesso tra le aziende, altrimenti non viene garantita al consumatore vera libertà di scelta”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez