L’Europa ha deciso di mettere al bando i dieci prodotti più abbandonati sulle spiagge europee negli ultimi anni, inclusi i bastoncini per palloncini. Con il voto dell’Europarlamento è stata approvata in via definitiva la direttiva che tra due anni ridurrà drasticamente l’uso della plastica, che fissa lo stop a piatti, bicchieri, posate e cannucce di plastica dal 2021. La ‘rivoluzione verde’ è passata a Strasburgo il 27 marzo con 560 voti a favore e solo 35 contrari, e prevede anche obiettivi di riciclo, rafforzamento della responsabilità dei produttori nella raccolta e smaltimento dei rifiuti ed etichette con informazioni sull’impatto ambientale di alcune categorie di prodotti, come palloncini e salviette umidificate.

Meno di un anno fa la Commissione Ue aveva presentato la direttiva come un modo per limitare l’inquinamento dei “dieci prodotti in plastica che più comunemente si trovano sulle spiagge europee”. Alla fine dell’iter legislativo l’elenco dei prodotti che saranno vietati comprende posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati, bastoncini per palloncini, plastiche ossi-degradabili, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso. La direttiva fissa un obiettivo del 90% di raccolta delle bottiglie di plastica entro il 2029 e rafforza il principio della responsabilità dei produttori, in particolare per filtri di sigarette e attrezzi da pesca, perché non siano i pescatori a sostenere i costi della raccolta delle reti perse in mare.

“Abbiamo compiuto un passo importante per ridurre l’inquinamento nei nostri mari stabilendo nuovi e ambiziosi standard, aprendo la strada al resto del mondo”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, l’olandese Frans Timmermans, considerato il padre della direttiva. “Col voto di oggi – ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani – diamo una risposta molto concreta anche ai milioni di ragazzi scesi in piazza per chiedere rispetto per il pianeta dove devono vivere. Siamo dalla loro parte”.

Voto storico al Parlamento europeo, anche per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, secondo cui “il cammino per arrivare allo stop della plastica monouso in Ue è realtà. Appena l’iter formale sarà concluso, orientativamente a fine aprile, ci attiveremo immediatamente per il recepimento della direttiva in Italia“. Fuori dal coro il capodelegazione di Forza Italia Elisabetta Gardini, secondo cui la direttiva è “propagandistica” e finisce per “colpire categorie di articoli che sono prodotti soprattutto da piccole e medie imprese italiane”. Se la direttiva “va incontro alle esigenze e alle richieste dei cittadini”, ha detto l’eurodeputato Piernicola Pedicini (M5S), sono però “scandalosi” gli ostacoli alle “soluzioni innovative basate su plastica biodegradabile e compostabile” frutto di “un’innovazione tutta italiana”. Il riferimento è alla definizione di materie plastiche oggetto della direttiva, che comprende anche le biodegradabili.

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