Lunedì arriverà in aula il “decretone“, il testo che contiene tra le altre cose il reddito di cittadinanza e gli interventi sulla previdenza con Quota 100. E con alcune significative novità dopo che, la notte tra venerdì e sabato, le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno dato mandato al relatore di portarlo in aula per un voto che sarà quasi certamente con la fiducia.  Rispetto al testo arrivato dal Senato è stato modificato, così che il decreto dovrà poi tornare alla camera alta per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo. Tra gli emendamenti dell’ultima ora, anche quello della Lega che estende agli over 45 il riscatto dei periodi di studi (post 1996) in versione “light”. Per protesta il Pd ha abbandonato i lavori poco prima del via libera, ormai all’alba: “Alle 5.15, dopo dieci ore di lavoro in commissione, lasciamo i lavori per la insostenibile compressione dei tempi di intervento riservati ai deputati dem”, ha scritto il deputato dem, Filippo Sensi, su Twitter.

Navigator ridotti della metà
Gli emendamenti hanno recepito l’intesa tra governo e Regioni sulla gestione dei navigator. Anziché  6mila assunti (come collaboratori per 2 anni) assunti da Anpal Servizi, quindi a livello centrale, per accompagnare nel percorso di ricerca del lavoro i beneficiari saranno 3mila e forniranno “assistenza tecnica” ai Centri per l’impiego delle Regioni. Tra queste ultime saranno spartite le risorse “avanzate”: potranno sfruttare un piano straordinario di assunzioni nei Centri per l’impiego, a decorrere dal 2020, fino a complessive 3.000 unità di personale, e a decorrere dal 2021 ulteriori 4.600 unità inclusa la stabilizzazione delle unità. A questo fine sono stanziati 120 milioni per il 2020 e 304 milioni annui dal 2021. Altra novità riguarda la pensione di cittadinanza potrà essere pagata come le altre, anche in contanti negli uffici postali o in banca, e non solo sulla card del reddito.

Servizi per sottopagati e controlli
Anche i cosiddetti working poor, cioé chi ha un lavoro ma pagato pochissimo, potranno accedere ai servizi di ricollocamento. Sarà infatti considerato disoccupato e potrà quindi entrare nel patto per il lavoro previsto nel programma del reddito di cittadinanza e ricevere le cosiddette ‘offerte congrue‘. Le famiglie con disabili non portano a casa i soldi promessi dalla Lega (400 milioni) ma 17 a regime. Sempre dall’esecutivo e dalle relatrici sono arrivate le strette per escludere dal sussidio i ‘finti’ genitori single. Sul fronte delle strette contro i furbi sono arrivate le proposte di aumentare gli ispettori sul campo: 100 finanzieri aggiuntivi e di 65 carabinieri per coprire la mole di lavoro aggiuntivo. E’ poi prevista la sospensione del beneficio (compresa la pensione di cittadinanza) non solo per condanne definitive, ma anche in caso si sia indagati o imputati. Nuova stretta sugli stranieri: non si potranno richiedere reddito e pensione di cittadinanza se si posseggono immobili del valore superiore a 30.000 euro non solo in Italia ma anche all’estero.

Riscattare la laurea oltre i 45 anni
La Lega, infine, strappa l’emendamento che prevede il riscatto della laurea agevolato anche agli ultra quarantacinquenni. Il riscatto agevolato a costi più bassi avrà un solo limite: aver cominciato a lavorare e versare i contributi non prima del primo gennaio 1996. Il limite dei 45 anni rischiava di essere bocciato per incostituzionalità.  Di qui a idea di far saltare il tetto salvo dal 1996 in poi, anno è partita la riforma Dini delle pensioni di tipo contributivo. Il rischio incostituzionalità sarebbe aggirato perché la strada vantaggiosa del riscatto low cost sarebbe percorribile solo da chi deve, non per scelta ma per forza, imboccare anche la strada svantaggiosa della pensione contributiva.

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