Gli uffici del segretariato generale di Palazzo Chigi hanno chiesto un supplemento di verifica al dipartimento dell’Editoria e al dipartimento per la Famiglia sulla concessione del patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona il 29 marzo. Evento da cui il vicepremier M5s Luigi Di Maio ha preso le distanze parlando di “destra degli sfigati” mentre l’omologo leghista Matteo Salvini proprio oggi ha annunciato che sarà presente.

In particolare gli uffici di Chigi hanno chiesto di verificare se persiste il fine non lucrativo della manifestazione, che è tra le condizioni necessarie per il patrocinio concesso “autonomamente”, è stato ribadito, dagli uffici del ministro senza portafoglio Lorenzo Fontana. Ma la “internazionale conservatrice”, quest’anno in scena a Verona, prevede la vendita di ticket e non solo. Data la portata mondiale dell’evento, sembra che il prezzo dei biglietti – non più disponibili sul sito della manifestazione – sia lievitato, aprendo la strada a canali paralleli di vendita. Per questo sarebbe arrivata la richiesta ai due dipartimenti di valutare se esistano ancora i presupposti per la concessione del patrocinio all’evento dichiaratamente anti-abortista e anti-Lgbt.

Il sottosegretario pentastellato Stefano Buffagni su Facebook è tornato ad attaccare il congresso: “La nostra idea di Famiglia è diversa da quella che andrà in scena a Verona tra qualche settimana e che sembra piacere a una certa destra”, “loro vogliono donne dimesse, chiuse in casa a fare le madri, donne che non lavorano. Questo io lo chiamo Medioevo. Per il Movimento 5 Stelle le donne devono essere emancipate, felici, indipendenti. Guardiamo avanti, non indietro”.

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