- 12:52 - Tumori, Marchetti (Fmp): "Test molecolari alla diagnosi per cure mirate a mutazioni Idh"
Roma, 15 mag. (Adnkronos Salute) - La sopravvivenza di tumori rari e difficili da trattare migliora con terapie mirate contro la proteina Idh. Per questo è necessario, già al momento della diagnosi, fare il test molecolare. E' l'appello per sensibilizzare clinici e istituzioni lanciato dalla Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp), oggi a Roma nel corso di un media tutorial sulla frontiera più avanzata dell'oncologia di precisione, focalizzato sul ruolo oncogenico delle mutazioni Idh e realizzato con il contributo non condizionante del Gruppo Servier in Italia. La mutazione del gene Idh1, scoperta recentemente - spiega una nota - è riscontrabile nell'80% dei gliomi di basso grado, un tipo di cancro del cervello, nel 20% dei colangiocarcinomi e nel 10% dei casi di leucemia mieloide acuta.
"Nel modello istologico l'indicazione terapeutica si basava sulla sede del tumore, in quello mutazionale deriva dalla profilazione genomica - spiega Paolo Marchetti, presidente Fmp - Il punto chiave del nuovo processo è rappresentato dalla profilazione genomica, cioè dall'individuazione delle alterazioni molecolari che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia e, da qui, deriva la scelta del farmaco e l'indicazione terapeutica, indipendentemente dalla sede del tumore, dall'età e dal sesso del paziente".
Nel dettaglio, "i gliomi sono una forma di tumore del cervello e fanno registrare ogni anno in Italia circa 3mila nuovi casi - afferma Andrea Pace, responsabile Neuroncologia Irccs Istituto tumori Regina Elena di Roma - Il 20% è costituito dai gliomi di grado 2, cioè di basso grado, che sono più frequenti nei giovani fra i 20 e i 40 anni. I sintomi all'esordio sono costituiti di solito da crisi epilettiche, spesso resistenti ai trattamenti, perché le cellule malate tendono a infiltrare il tessuto nervoso sano. Queste neoplasie cerebrali hanno una crescita lenta, ma con il passare degli anni possono diventare di alto grado e, quindi, più aggressive. Per 20 anni le terapie successive alla chirurgia", chemioterapia e radioterapia, "sono rimaste identiche - evidenzia - Oggi la neuroncologia può beneficiare della medicina di precisione. Le mutazioni di Idh1 sono presenti nell'80% dei gliomi di grado 2, quelle di Idh2 in circa il 5%. Nello studio Indigo pubblicato sul 'New England Journal of Medicine', su circa 330 pazienti con gliomi di grado 2 non aggressivi, sottoposti all'intervento chirurgico ma non a chemioterapia e radioterapia, vorasidenib, inibitore di Idh, rispetto alla sola osservazione, ha più che raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione: 27,7 mesi rispetto a 11,1. E' fondamentale, come stabilito dalla classificazione dell'Oms, che in ogni paziente, al momento della diagnosi, sia eseguita l'analisi molecolare".
Le mutazioni di Idh1 sono presenti anche in circa il 20% dei casi di colangiocarcinoma (nella forma intraepatica). "E' un tipo di tumore primitivo del fegato che fa registrare ogni anno circa 5.400 nuove diagnosi in Italia - illustra Andrea Casadei Gardini, oncologo dell'Uo Oncologia medica Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e professore associato di Oncologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - Il 70% dei pazienti presenta alla diagnosi una malattia già in fase avanzata". La sopravvivenza a 5 anni è ancora bassa, pari al 17% negli uomini e al 15% nelle donne. "Il 45% dei pazienti con colangiocarcinoma - continua lo specialista - presenta un'alterazione genetica potenzialmente 'actionable', cioè bersaglio di terapie mirate. Le più frequenti nelle forme intraepatiche sono le mutazioni di Idh1, presenti in circa il 20% dei casi, e le traslocazioni di Fgfr2, rilevabili nel 10%". Studi clinici hanno dimostrato l'efficacia di terapie mirate, in particolare con ivosidenib, il primo inibitore mirato di Idh1 approvato in Europa per i pazienti con colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico con una mutazione Idh1, precedentemente trattati con almeno una linea di terapia sistemica. "Nello studio ClarIdhy pubblicato su 'Jama Oncology' - aggiunge Casadei Gardini - la nuova molecola ha evidenziato una riduzione del rischio di progressione di malattia del 63%. I benefici sono stati confermati anche in uno studio 'real world', che riproduce la pratica clinica quotidiana”.
La profilazione molecolare è una parte fondamentale anche nella diagnosi nella leucemia mieloide acuta (Lma), un tumore del sangue che colpisce ogni anno in Italia circa 2.100 persone. "La sopravvivenza a 5 anni è di circa il 30% - sottolinea Maria Teresa Voso, professore ordinario di Ematologia all'Università Tor Vergata e responsabile del laboratorio di Diagnostica avanzata oncoematologica del Policlinico Tor Vergata di Roma - L'età media alla diagnosi è di 69 anni. I pazienti anziani o fragili non sono in grado di tollerare la chemioterapia intensiva standard" e l'eventuale "trapianto allogenico di cellule staminali". Fino al 50% presenta almeno una mutazione potenzialmente actionable per una terapia mirata". Le mutazioni a carico dei geni Idh sono tra le più comuni: il 10% ha Idh1 e il 10-15% Idh2. La Commissione europea ha approvato ivosidenib in associazione con un agente ipometilante, azacitidina, per il trattamento di pazienti adulti con Lma di nuova diagnosi con mutazione di Idh1, che non sono idonei a ricevere la chemioterapia di induzione standard. "Nello studio Agile, pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' - precisa Voso - la terapia mirata con ivosidenib in combinazione con azacitidina in prima linea ha triplicato la sopravvivenza globale mediana rispetto a placebo e azacitidina, 2 anni contro 7,9 mesi".
"Oggi vi è una crescente disponibilità di test di profilazione genomica estesa, con pannelli che possono esaminare anche 500 geni con un singolo esame - conclude Marchetti - E' quindi fondamentale istituire i Molecular Tumor Board, nei quali sono coinvolte competenze provenienti da diverse aree, quali l'oncoematologia, l'anatomia patologica, la genetica medica, la biologia molecolare, la farmacologia clinica, la farmacia ospedaliera e altre figure professionali".
- 12:43 - Italia-Lettonia, Mattarella incontra Presidente Rinkevics, 'concreta e crescente amicizia'
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - "Per la nostra Repubblica è un onore averla qui a Roma e per me un privilegio poter dialogare con lei e di vederla nuovamente dopo il nostro incontro per il Gruppo Arraiolos a Porto. Abbiamo un rapporto di grande collaborazione, di concreta, crescente amicizia. Siamo lietissimi della sua presenza e ricordo di essere venuto a Riga per il centenario dell'indipendenza e ricordo l'accoglienza che ho ricevuto e sono giornate che non dimentico". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale l'omologo della Lettonia Edgars Rinkevics.
- 12:37 - Cecchettin: Turetta non potrà chiedere processo abbreviato
Venezia , 15 mag. - (Adnkronos) - Le accuse mosse dalla procura di Venezia a Filippo Turetta, accusato dell'omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà e di sequestro di persona dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, impediscono all'indagato - in quanto reati che possono essere puniti con l'ergastolo - di chiedere il rito abbreviato.
Con il deposito dell'atto di chiusura indagini sul femminicidio, ora sia la difesa di Turetta che le parti offese avranno a disposizione l'intera documentazione raccolta dalla procura. "Alle numerose consulenze tecniche chieste dalla Procura, tra cui anche quella del Ris di Parma, ha partecipato anche la difesa che ora potrà richiedere l'interrogatorio dell'imputato e approfondire dal loro punto di vista le consulenze depositate" spiega il procuratore di Venezia Bruno Cherchi.
- 12:26 - Parma, uccide la moglie e poi chiama il 112: "Venite, l'ho ammazzata"
Parma, 15 mag. - (Adnkronos) - “Venite ho ammazzato mia moglie”. Sono le 8.30 quando un 76enne italiano ha chiamato il 112 per autodenunciarsi. Con un fucile da caccia ha sparato alla moglie, sua coetanea, colpendola al volto e uccidendola sul colpo in casa loro, in via Marx, a Parma. Sul posto le volanti della Polizia che hanno trovato il corpo della vittima e il marito ancora nell’abitazione. L’uomo è stato arrestato. (Di Silvia Mancinelli)
- 12:24 - Nasce Voice Italia, la prima community per la longevità nel nostro paese
Milano, 15 mag. (Adnkronos) - L'Italia è il secondo Paese al mondo per longevità dopo il Giappone, ed è uno dei luoghi con la più alta aspettativa di vita alla nascita: 83 anni in media (81 per gli uomini, 85 per le donne) secondo il Rapporto ISTAT 2023 sul Benessere equo e solidale pubblicato ad aprile 2024. Proprio l’Italia è quindi un esempio di come si possa vivere a lungo e in salute. Una condizione che impone di occuparsi del tema dell'invecchiamento in modo nuovo, acquisendone consapevolezza e studiando soluzioni perché la longevità sia una prospettiva di vita in salute e benessere.
Per farlo nasce Voice Italia, presentata oggi in anteprima a Milano, presso il Meet Digital Culture Center. Si tratta della prima piattaforma digitale e fisica nel nostro Paese che raccoglie una community attiva di cittadine e cittadini per progettare soluzioni per una vita più sana, lunga e soddisfacente. La piattaforma Voice Italia prende vita nel solco dell’esperienza di Voice Global, nata nel 2007 nel Regno Unito, ed è fondata dal National Innovation Centre for Ageing (NICA) insieme a Fondazione Ravasi Garzanti, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon.
Il suo obiettivo è quello di coinvolgere persone con background e ruoli diversi, che insieme a università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato possano contribuire a progetti e iniziative mirate ad affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento, con il diretto coinvolgimento delle persone.
“Di fronte al fenomeno sempre più crescente e trasversale dell’invecchiamento a livello mondiale, Italia e Gran Bretagna si sono incontrate per affrontarlo – ha affermato Nic Palmarini, AD di Voice Italia e Director di NICA –. Insieme hanno deciso di mettere a fattor comune esperienze e network creando Voice Italia, un’impresa sociale nata sulla scorta dell’esperienza partecipativa inglese, al servizio di chi, nel nostro Paese, intende affrontare da diverse prospettive le sfide che questa grande trasformazione propone”.
All’evento di lancio di Voice Italia hanno partecipato Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo; Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano; Mario Cera, Presidente Fondazione Ravasi Garzanti; Lynne Corner, Director di Voice Global e COO di NICA; Maria Cristina Ferradini, Consigliere Delegato di Fondazione Amplifon; Catriona Graham, Console Generale britannico a Milano e Direttore Italia del Department for Business & Trade – DBT; Maria Grazia Mattei, Presidente di MEET Digital Culture Center; Maurizio Moirano, rappresentante di Voice Italia; Assunta Morresi, Vice Capo di Gabinetto del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità; Nic Palmarini, AD di Voice Italia e Director di NICA; Felice Scalvini, Direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e Presidente di Voice Italia; Ros Wilson, rappresentante di Voice UK.
Voice è una piattaforma fisica e digitale che coinvolge cittadine e cittadini di tutte le età - con particolare attenzione alle persone anziane, alle loro famiglie e alle comunità con cui si relazionano - con l'obiettivo di rimettere in circolo la loro esperienza e conoscenza a vantaggio della ricerca e dell'innovazione sociale.
Intorno a Voice si crea una comunità di persone pronte all’innovazione, appassionate e desiderose di partecipare con le loro idee allo sviluppo di soluzioni innovative per vivere meglio e più a lungo.
Attraverso i metodi di co-progettazione, workshop ed eventi, la community di Voice Italia dà il suo contributo per identificare bisogni, priorità e aspirazioni spesso inascoltate o non soddisfatte, fornendo una visione nuova e inaspettata su prodotti, servizi, contesti ed esperienze alle organizzazioni pubbliche e private.
“In Italia Fondazione Ravasi Garzanti, frutto dello spirito filantropico dell’editore Livio Garzanti, lavora da anni sui temi dell’invecchiamento coniugando ricerca, azione culturale e sperimentazioni sul campo, a Milano e non solo – ha spiegato Felice Scalvini, Direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia –. Era quindi naturale il suo coinvolgimento nella fondazione di Voice Italia, che nasce come centro di competenze e di azione e si propone di coinvolgere in tutte le sue iniziative i cittadini e le cittadine attraverso una piattaforma collaudata di ingaggio online della comunità. Sarà uno strumento che faciliterà il coinvolgimento e la condivisione dell’esperienza delle persone e permetterà di collegare l’Italia alle altre comunità internazionali”.
Voice è un meccanismo sperimentato ed efficace per coinvolgere la community: non solo gli anziani, ma anche le loro famiglie e i caregiver, per rimettere in circolo la loro straordinaria esperienza e conoscenza, a vantaggio della ricerca e dell'innovazione sociale.
Voice è innanzitutto una piattaforma digitale alla quale le persone possono iscriversi per partecipare a workshop, sondaggi, discussioni e opportunità di coinvolgimento su servizi e prodotti, proposti da università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato.
La partecipazione avviene sia online sia attraverso incontri dal vivo, secondo modalità diverse per ciascun progetto. Questo consente a cittadine e cittadini di dare il loro contributo di pensiero, idee, esperienza per la messa a punto di soluzioni concrete per la società attuale e futura.
La piattaforma digitale Voice Italia vuole incentivare le persone anziane a contribuire con le loro idee e opinioni ad accelerare l’innovazione che li riguarda, attraverso la partecipazione a sondaggi, focus group, interviste e ricerche etnografiche commissionate da enti pubblici e privati. Dopo essersi iscritti ed essere diventati parte della comunità, è possibile aver visione di opportunità alle quali decidere di partecipare volontariamente per dare il proprio contributo, e ottenere punti in cambio di questa partecipazione per poi convertirli in azioni di impatto sociale o individuale.
Ros Wilson, 78 anni, fa parte da oltre un decennio della community Voice in Gran Bretagna e intervenendo alla presentazione milanese afferma: “I membri di Voice restituiscono alla società l’esperienza che hanno vissuto, che è qualcosa che tutti abbiamo. Diamo il nostro punto di vista sui problemi pratici legati all'invecchiamento, come l'utilizzo dei trasporti pubblici, le esigenze abitative e l'accesso e la comprensione delle nuove tecnologie. Partecipando a Voice e restituendo qualcosa alla società, ho dato ancora senso e uno scopo alla mia vita e ho trovato nuova fiducia in me stessa. I membri di Voice vengono ascoltati e hanno la possibilità di influenzare i processi decisionali”.
Maurizio Moirano, uno dei primi cittadini che ha aderito a Voice Italia, racconta: “La mia prima esperienza è stata molto coinvolgente perché faccio parte di quella generazione di persone che dalla tecnologia può avere un valido aiuto nella propria vita quotidiana, nel potenziare e nel mantenere a pieno la propria capacità di socializzazione e interazione con il mondo. Esercitare l’ascolto dei bisogni e le aspirazioni delle persone senior è centrale e il valore che può essere trasferito da e verso è inestimabile. Le persone over 60 oggi hanno una maggiore dimestichezza e capacità rispetto alla generazione dei loro genitori, e Voice è uno strumento che aiuta a potenziare la propria capacità di relazione, di lavoro, di divertimento e di vita nel suo complesso. In modo che non ci sia più quello stacco tra vita lavorativa attiva e vita in pensione che esisteva in passato. Non possiamo e dobbiamo permettercelo”.
Voice Italia vuole influenzare il futuro per una longevità in salute, ascoltando le voci delle persone e valorizzando la loro esperienza vissuta. Ha l’ambizione di diventare un modello di riferimento per il coinvolgimento dei cittadini italiani e promuovere un network di scambio e di collaborazione con i membri di Voice nei diversi paesi del mondo.
Voice Italia collabora attivamente con il mondo della ricerca, della pubblica amministrazione e delle aziende, nella convinzione che solo co-innovando e co-sviluppando prodotti, servizi ed esperienze insieme a chi ne dovrà beneficiare sia possibile accelerare l’innovazione e la trasformazione per una società sempre più longeva.
Gli europei vivono più a lungo e in salute che mai. Oltre all'aumento della longevità, l'Europa sta assistendo a un invecchiamento generale della popolazione, che porta con sé sia opportunità che sfide.
Il rapporto EUROPOP23 dell’Eurostat (Population projections in the EU - Statistics Explaine) prevede che nei prossimi 80 anni il numero di persone molto anziane (definite come persone di età pari o superiore a 80 anni) nella popolazione totale dell'UE (a 27 stati) sarà più che raddoppiato sia in termini assoluti che relativi, passando da 27,1 milioni nel 2022 (6,1 % della popolazione totale) a 64 milioni (15,3 %) nel 2100.
Secondo le proiezioni, nel 2100 l’età media in Italia sarà di 53 anni. Già nel 2050 le proiezioni indicano che nell'UE ci saranno meno di due persone in età lavorativa per ogni persona anziana. Per tre Stati membri dell'UE — Grecia, Portogallo e Italia — si prevede che l'indice di dipendenza degli anziani dalle fasce di popolazione più giovani supererà il 60,0 % entro il 2050.
Nel 2100 la popolazione dell'UE sarà inferiore a quella del 2022 e la sua struttura sarà sempre più vecchia, con una notevole riduzione del numero e della quota di persone in età lavorativa. Il rapporto Eurostat conferma che gli indici di dipendenza degli anziani dovrebbero continuare ad aumentare, evidenziando sfide per la spesa pubblica in relazione ai costi delle pensioni, dell'assistenza sanitaria e dell'assistenza a lungo termine.
Sfide che dovranno essere affrontate a livello globale, considerando che già oggi nel mondo ci sono più anziani che bambini: poco meno di un miliardo di persone ha più di 65 anni. Un bambino nato oggi può aspettarsi di vivere oltre i 100 anni e, guardando al futuro, entro il 2050, si prevede che ci saranno oltre 2,1 miliardi di over 60, con la fascia di età in più rapida crescita degli over 80.
Per affrontare e governare questo scenario con efficacia diventa urgente coinvolgere attivamente la fascia di popolazione che sta diventando prevalente, e con Voice questo è oggi concretamente possibile anche in Italia.
Fulcro degli interventi di Voice Italia sono le grandi città, a cominciare da Milano. Secondo il primo Rapporto sull’invecchiamento della Fondazione Ravasi Garzanti (“La metropoli e le stagioni della vita. Milano e l’invecchiamento”, Casa Editrice il Mulino), in Italia il 35% degli anziani vive nelle città, dove una persona su quattro ha almeno 65 anni. La Lombardia è la regione d’Europa con il maggior numero assoluto di cittadini over 65 (quasi 2.3 milioni), che da soli formerebbero la decima regione d’Italia per ampiezza demografica.
Ecco perché è necessario cambiare prospettiva e passare dal concetto di “age friendly city” (città amica delle persone anziane) a “longevity city” (città della longevità), assumendo l’invecchiamento come un processo che non inizia quando la popolazione diventa vecchia ma come una dinamica continua che permea la città.
- 12:23 - Nasce Voice Italia, la prima community per la longevità nel nostro paese
Milano, 15 mag. (Adnkronos) - L'Italia è il secondo Paese al mondo per longevità dopo il Giappone, ed è uno dei luoghi con la più alta aspettativa di vita alla nascita: 83 anni in media (81 per gli uomini, 85 per le donne) secondo il Rapporto ISTAT 2023 sul Benessere equo e solidale pubblicato ad aprile 2024. Proprio l’Italia è quindi un esempio di come si possa vivere a lungo e in salute. Una condizione che impone di occuparsi del tema dell'invecchiamento in modo nuovo, acquisendone consapevolezza e studiando soluzioni perché la longevità sia una prospettiva di vita in salute e benessere.
Per farlo nasce Voice Italia, presentata oggi in anteprima a Milano, presso il Meet Digital Culture Center. Si tratta della prima piattaforma digitale e fisica nel nostro Paese che raccoglie una community attiva di cittadine e cittadini per progettare soluzioni per una vita più sana, lunga e soddisfacente. La piattaforma Voice Italia prende vita nel solco dell’esperienza di Voice Global, nata nel 2007 nel Regno Unito, ed è fondata dal National Innovation Centre for Ageing (NICA) insieme a Fondazione Ravasi Garzanti, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon.
Il suo obiettivo è quello di coinvolgere persone con background e ruoli diversi, che insieme a università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato possano contribuire a progetti e iniziative mirate ad affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento, con il diretto coinvolgimento delle persone.
“Di fronte al fenomeno sempre più crescente e trasversale dell’invecchiamento a livello mondiale, Italia e Gran Bretagna si sono incontrate per affrontarlo – ha affermato Nic Palmarini, AD di Voice Italia e Director di NICA –. Insieme hanno deciso di mettere a fattor comune esperienze e network creando Voice Italia, un’impresa sociale nata sulla scorta dell’esperienza partecipativa inglese, al servizio di chi, nel nostro Paese, intende affrontare da diverse prospettive le sfide che questa grande trasformazione propone”.
All’evento di lancio di Voice Italia hanno partecipato Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo; Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano; Mario Cera, Presidente Fondazione Ravasi Garzanti; Lynne Corner, Director di Voice Global e COO di NICA; Maria Cristina Ferradini, Consigliere Delegato di Fondazione Amplifon; Catriona Graham, Console Generale britannico a Milano e Direttore Italia del Department for Business & Trade – DBT; Maria Grazia Mattei, Presidente di MEET Digital Culture Center; Maurizio Moirano, rappresentante di Voice Italia; Assunta Morresi, Vice Capo di Gabinetto del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità; Nic Palmarini, AD di Voice Italia e Director di NICA; Felice Scalvini, Direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e Presidente di Voice Italia; Ros Wilson, rappresentante di Voice UK.
Voice è una piattaforma fisica e digitale che coinvolge cittadine e cittadini di tutte le età - con particolare attenzione alle persone anziane, alle loro famiglie e alle comunità con cui si relazionano - con l'obiettivo di rimettere in circolo la loro esperienza e conoscenza a vantaggio della ricerca e dell'innovazione sociale.
Intorno a Voice si crea una comunità di persone pronte all’innovazione, appassionate e desiderose di partecipare con le loro idee allo sviluppo di soluzioni innovative per vivere meglio e più a lungo.
Attraverso i metodi di co-progettazione, workshop ed eventi, la community di Voice Italia dà il suo contributo per identificare bisogni, priorità e aspirazioni spesso inascoltate o non soddisfatte, fornendo una visione nuova e inaspettata su prodotti, servizi, contesti ed esperienze alle organizzazioni pubbliche e private.
“In Italia Fondazione Ravasi Garzanti, frutto dello spirito filantropico dell’editore Livio Garzanti, lavora da anni sui temi dell’invecchiamento coniugando ricerca, azione culturale e sperimentazioni sul campo, a Milano e non solo – ha spiegato Felice Scalvini, Direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia –. Era quindi naturale il suo coinvolgimento nella fondazione di Voice Italia, che nasce come centro di competenze e di azione e si propone di coinvolgere in tutte le sue iniziative i cittadini e le cittadine attraverso una piattaforma collaudata di ingaggio online della comunità. Sarà uno strumento che faciliterà il coinvolgimento e la condivisione dell’esperienza delle persone e permetterà di collegare l’Italia alle altre comunità internazionali”.
Voice è un meccanismo sperimentato ed efficace per coinvolgere la community: non solo gli anziani, ma anche le loro famiglie e i caregiver, per rimettere in circolo la loro straordinaria esperienza e conoscenza, a vantaggio della ricerca e dell'innovazione sociale.
Voice è innanzitutto una piattaforma digitale alla quale le persone possono iscriversi per partecipare a workshop, sondaggi, discussioni e opportunità di coinvolgimento su servizi e prodotti, proposti da università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato.
La partecipazione avviene sia online sia attraverso incontri dal vivo, secondo modalità diverse per ciascun progetto. Questo consente a cittadine e cittadini di dare il loro contributo di pensiero, idee, esperienza per la messa a punto di soluzioni concrete per la società attuale e futura.
La piattaforma digitale Voice Italia vuole incentivare le persone anziane a contribuire con le loro idee e opinioni ad accelerare l’innovazione che li riguarda, attraverso la partecipazione a sondaggi, focus group, interviste e ricerche etnografiche commissionate da enti pubblici e privati. Dopo essersi iscritti ed essere diventati parte della comunità, è possibile aver visione di opportunità alle quali decidere di partecipare volontariamente per dare il proprio contributo, e ottenere punti in cambio di questa partecipazione per poi convertirli in azioni di impatto sociale o individuale.
Ros Wilson, 78 anni, fa parte da oltre un decennio della community Voice in Gran Bretagna e intervenendo alla presentazione milanese afferma: “I membri di Voice restituiscono alla società l’esperienza che hanno vissuto, che è qualcosa che tutti abbiamo. Diamo il nostro punto di vista sui problemi pratici legati all'invecchiamento, come l'utilizzo dei trasporti pubblici, le esigenze abitative e l'accesso e la comprensione delle nuove tecnologie. Partecipando a Voice e restituendo qualcosa alla società, ho dato ancora senso e uno scopo alla mia vita e ho trovato nuova fiducia in me stessa. I membri di Voice vengono ascoltati e hanno la possibilità di influenzare i processi decisionali”.
Maurizio Moirano, uno dei primi cittadini che ha aderito a Voice Italia, racconta: “La mia prima esperienza è stata molto coinvolgente perché faccio parte di quella generazione di persone che dalla tecnologia può avere un valido aiuto nella propria vita quotidiana, nel potenziare e nel mantenere a pieno la propria capacità di socializzazione e interazione con il mondo. Esercitare l’ascolto dei bisogni e le aspirazioni delle persone senior è centrale e il valore che può essere trasferito da e verso è inestimabile. Le persone over 60 oggi hanno una maggiore dimestichezza e capacità rispetto alla generazione dei loro genitori, e Voice è uno strumento che aiuta a potenziare la propria capacità di relazione, di lavoro, di divertimento e di vita nel suo complesso. In modo che non ci sia più quello stacco tra vita lavorativa attiva e vita in pensione che esisteva in passato. Non possiamo e dobbiamo permettercelo”.
Voice Italia vuole influenzare il futuro per una longevità in salute, ascoltando le voci delle persone e valorizzando la loro esperienza vissuta. Ha l’ambizione di diventare un modello di riferimento per il coinvolgimento dei cittadini italiani e promuovere un network di scambio e di collaborazione con i membri di Voice nei diversi paesi del mondo.
Voice Italia collabora attivamente con il mondo della ricerca, della pubblica amministrazione e delle aziende, nella convinzione che solo co-innovando e co-sviluppando prodotti, servizi ed esperienze insieme a chi ne dovrà beneficiare sia possibile accelerare l’innovazione e la trasformazione per una società sempre più longeva.
Gli europei vivono più a lungo e in salute che mai. Oltre all'aumento della longevità, l'Europa sta assistendo a un invecchiamento generale della popolazione, che porta con sé sia opportunità che sfide.
Il rapporto EUROPOP23 dell’Eurostat (Population projections in the EU - Statistics Explaine) prevede che nei prossimi 80 anni il numero di persone molto anziane (definite come persone di età pari o superiore a 80 anni) nella popolazione totale dell'UE (a 27 stati) sarà più che raddoppiato sia in termini assoluti che relativi, passando da 27,1 milioni nel 2022 (6,1 % della popolazione totale) a 64 milioni (15,3 %) nel 2100.
Secondo le proiezioni, nel 2100 l’età media in Italia sarà di 53 anni. Già nel 2050 le proiezioni indicano che nell'UE ci saranno meno di due persone in età lavorativa per ogni persona anziana. Per tre Stati membri dell'UE — Grecia, Portogallo e Italia — si prevede che l'indice di dipendenza degli anziani dalle fasce di popolazione più giovani supererà il 60,0 % entro il 2050.
Nel 2100 la popolazione dell'UE sarà inferiore a quella del 2022 e la sua struttura sarà sempre più vecchia, con una notevole riduzione del numero e della quota di persone in età lavorativa. Il rapporto Eurostat conferma che gli indici di dipendenza degli anziani dovrebbero continuare ad aumentare, evidenziando sfide per la spesa pubblica in relazione ai costi delle pensioni, dell'assistenza sanitaria e dell'assistenza a lungo termine.
Sfide che dovranno essere affrontate a livello globale, considerando che già oggi nel mondo ci sono più anziani che bambini: poco meno di un miliardo di persone ha più di 65 anni. Un bambino nato oggi può aspettarsi di vivere oltre i 100 anni e, guardando al futuro, entro il 2050, si prevede che ci saranno oltre 2,1 miliardi di over 60, con la fascia di età in più rapida crescita degli over 80.
Per affrontare e governare questo scenario con efficacia diventa urgente coinvolgere attivamente la fascia di popolazione che sta diventando prevalente, e con Voice questo è oggi concretamente possibile anche in Italia.
Fulcro degli interventi di Voice Italia sono le grandi città, a cominciare da Milano. Secondo il primo Rapporto sull’invecchiamento della Fondazione Ravasi Garzanti (“La metropoli e le stagioni della vita. Milano e l’invecchiamento”, Casa Editrice il Mulino), in Italia il 35% degli anziani vive nelle città, dove una persona su quattro ha almeno 65 anni. La Lombardia è la regione d’Europa con il maggior numero assoluto di cittadini over 65 (quasi 2.3 milioni), che da soli formerebbero la decima regione d’Italia per ampiezza demografica.
Ecco perché è necessario cambiare prospettiva e passare dal concetto di “age friendly city” (città amica delle persone anziane) a “longevity city” (città della longevità), assumendo l’invecchiamento come un processo che non inizia quando la popolazione diventa vecchia ma come una dinamica continua che permea la città.
- 12:09 - **Cecchettin: procuratore Venezia, 'Turetta ha diritto a difendersi, temo pressione mediatica'**
Venezia, 15 mag. - (Adnkronos) - Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi appare preoccupato per l'eco mediatico che ha avuto il caso Turetta e sulle conseguenze che potrebbe avere in vista del processo al 22enne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. "Bisogna considerare che in corte d'Assise la giuria è popolare" dice riferendosi alle possibili pressioni che l'opinione pubblica potrebbe esercitare "anche solo indirettamente". "Pressioni che possono avere toccato Turetta che ha tutto il diritto di difendersi dalle accuse che gli vengono contestate quando saremo al processo" conclude Cherchi.