E’ morto nella notte nella sua abitazione a Milano Emilio Randacio, cronista di giudiziaria del quotidiano La Stampa. Avrebbe compiuto 50 anni a marzo.
Originario della Liguria, Randacio da molti anni lavorava a Palazzo di Giustizia a Milano inizialmente per La Voce di Indro Montanelli, poi per Avvenire e per Repubblica prima di passare a La Stampa, seguendo i casi più importanti della cronaca giudiziaria italiana e aveva scritto nel 2008 un libro intitolato Una vita da spia. A trovarlo nel pomeriggio sono stati i vigili del fuoco avvisati dai colleghi che non avevano sue notizie da questa mattina e ai quali non rispondeva al telefono. Ignote al momento le cause della morte. Alla sua famiglia e ai suoi cari il cordoglio del direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez, suo collega a La Voce, e della redazione.

“Emilio – si legge sul sito de La Stampa – è stato ritrovato nella sua abitazione dai vigili del fuoco dopo che per tutto il giorno noi colleghi lo avevamo cercato al telefono, un malore, forse un infarto. Cronista di giudiziaria, ogni mattino alle 9 si presentava in Tribunale. Lo aspettavano anche oggi”. Nel pezzo la redazione ricorda anche che “ieri sera uscendo dal giornale con la sua borsa a tracolla, la sciarpona, ci ha salutato come sempre dicendoci: ‘Domani sono in Tribunale. Ci sentiamo in mattinata e ci vediamo’. E poi, con uno dei suoi sorrisi e la cadenza ligure a cui teneva moltissimo, ci ha lasciato come faceva ogni volta con quella frase che era il suo marchio di fabbrica per chiudere la giornata: ‘Felice sera’”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Concita De Gregorio, la legge sulla stampa è da cambiare. Così la libertà d’informazione è in pericolo

next
Articolo Successivo

Sanremo, la storia di Satana e Salvini può far sorridere. Ma in realtà deve far pensare

next