Un progetto civico, ecologista, contro i populismi e i sovranismi, per una società “giusta e aperta” che possa rinascere con un Green New Deal. Così si presenta l'”onda verde” che per le prossime elezioni europee del maggio 2019 ha lanciato un appello per raccogliere quanti più seguaci possibili. “Non c’è un pianeta B”, è lo slogan del gruppo che punta l’attenzione ai cambiamenti climatici e ai rischi che da questi possono derivare. Ad aver firmato la “chiamata alle armi ecologiche” sono già in molti. Associazioni, movimenti civici, ma anche attori e cantanti non politicizzati che chiedono alla politica di occuparsi dell’ambiente. Oltre 100 i firmatari ricordati sul sito dell’iniziativa, tra questi nomi come Tullio Solenghi, Pietro Sermonti, Edoardo Leo, Anna Foglietta, Massimo Lopez, ma anche protagonisti del mondo green, come Domitilla Senni, presidente di MedReAct.

“Senza un’inversione delle politiche energetiche, industriali, agricole, della mobilità e del territorio, verso la sostenibilità, la riduzione delle emissioni di CO2 e l’economia circolare, il sistema, il lavoro e l’ambiente sono destinati a collassare in pochi anni cancellando ogni prospettiva di futuro alle nuove generazioni”, spiegano nel sito dove è possibile sottoscrivere l’iniziativa, ondaverdecivica.it. “In Europa c’è un desiderio di comunità: donne e uomini, lavoratori e studenti, chiedono ai governi di occuparsi del loro futuro e di quello di tutta l’Unione”, continuano, specificando che spesso non riescono a trovare risposte perché l’Ue “oggi non funziona per tutti”.

L’attacco va in primis a chi ha governato fino a oggi, sia all’interno degli Stati che nell’istituzione europea che, critica l'”Onda verde”, “non ha saputo, né voluto, offrire risposte e strumenti efficaci di protezione, sicurezza e riscatto di fronte al disagio vissuto da questa comunità”. Dura anche la visione dei nazionalisti che “promettono un cambiamento ma in realtà negano sfide fondamentali come il cambiamento climatico e le migrazioni”, promuovendo la paura, la divisione, l’odio e l’esclusione “minando così i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto”.

Ma c’è anche chi ha raccolto le richieste di associazioni, movimenti civici e municipalità che “chiedono risposte concrete ai problemi quotidiani, e progetti duraturi per un futuro sostenibile”, spiegano ancora nell’appello. È l’opzione politica ecologista che si è “consolidata come secondo partito in Germania, è al governo in Islanda, e forte in Svezia, Belgio Olanda, con un forte protagonismo femminile che è arrivato anche in Italia allargandosi a macchia d’olio”. Non solo le forze politiche, “anche le parole dell’Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco danno forza a chi si batte per la conversione ecologica, nuovi e diversi stili di vita sul solco dell’ecologia integrale”.

Immancabile nell’appello anche il rimando a Greta Thunberg, la quindicenne svedese intervenuta sia alla conferenza mondiale COP24 che al Forum di Davos, spiazzando i potenti. “Ha fatto scendere in piazza migliaia di persone in tutta Europa che manifestano settimanalmente in ogni città davanti ai palazzi del potere, anche in Italia”, si legge. “Noi, e tanti come noi, vogliamo raccogliere questa energia e darle voce, per un’Europa forte e solidale, vicino alle donne e agli uomini, alla qualità della loro vita, del loro lavoro, dei diritti degli animali, del welfare, dell’istruzione e del cibo”, continuano, sottolineando che il benessere non è solo un “dato economico”, ma riguarda “l’esperienza quotidiana” di tutti noi. “Riguarda la qualità del lavoro, delle relazioni, della salute, della giustizia sociale e di genere, dell’ambiente in cui viviamo, il riconoscimento del nostro talento – scrivono – Riguarda le politiche di integrazione e di tutela dei più deboli, la libertà di circolazione, l’inclusione del talento delle donne, la flessibilità e l’eticità del sistema economico e la tutela della democrazia in un mondo che cambia più rapidamente della normale capacità di adattamento delle persone”. Fondamentale quindi perseguire il cambiamento che potrà avvenire solo “raccogliendo le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, dalla finanza etica, dai lavori green, dalla riprogettazione dei modelli di consumo, dalla tutela del territorio e dei beni culturali, dalla salvaguardia della biodiversità”.

“È il momento di far crescere l’onda verde europea, perché diventi patrimonio di tutti noi, per un progetto civico ed ecologista, contro i populismi e i sovranismi, per una società giusta e aperta”, chiosano nell’appello. Poi concludono: “Per questo siamo convinte e convinti che sia indispensabile, in Italia, mettere in campo subito ed in vista delle elezioni europee, una opzione distintamente ecologista, civica, federalista: che metta al centro azioni globali contro il cambiamento climatico e per la transizione ecologica, la giustizia sociale e il lavoro, che dia spazio e valore alla diversità e ai diritti, alla parola, al ruolo sociale e alla dignità personale delle donne”.

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