“In quel paese qui” si manifesta il 9 febbraio. Appena eletto segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nella sua prima intervista a un quotidiano nazionale, oltre a lasciarsi sfuggire l’intercalare ormai famoso (ma solo dopo un’ora di colloquio) mette l’accento sulla scadenza di piazza che sta costruendo insieme a Cisl e Uil. Non solo perché si preannuncia come una grande manifestazione contro il governo (da piazza del Popolo è stata spostata a piazza San Giovanni), ma anche per il forte richiamo a valori fondamentali della Costituzione: “Antifascismo e antirazzismo”. Sottolinearli ora espone la Cgil alla sfida all’egemonia di Matteo Salvini. E in questa conversazione Landini manda anche un messaggio preciso al Movimento 5 Stelle: “Rischiano di fare la stampella della Lega. Il governo si confronti invece con il sindacato. La democrazia è la mediazione tra tanti interessi diversi, se no non è democrazia”.

L’intervista integrale al segretario della Cgil Maurizio Landini, firmata da Salvatore Cannavò, sarà in edicola sul Fatto Quotidiano di sabato 2 febbraio.

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