La Finlandia ha deciso di diventare un’eccellenza a livello mondiale in tema di applicazione dell’intelligenza artificiale. Così, dall’estate del 2017, quando il governo ha deciso di sviluppare un programma di apprendimento sul tema, il dipartimento di informatica dell’Università di Helsinki, con il supporto della società di consulenza Reaktor, ha lanciato quello che è stato ribattezzato il “progetto 1 per cento” guidato dallo scienziato informatico Teemu Roos. Si tratta di un programma volto a preparare 55mila cittadini volontari, l’1% della popolazione, appunto, alla conoscenza di base e all’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA). Questo programma ha un obiettivo dichiarato: trasformare la Finlandia nel principale centro di sperimentazione d’Europa in fatto di IA. “Non avremo mai così tanti soldi per poter essere i leader mondiali dell’intelligenza artificiale – ha dichiarato il ministro dell’Economia, Mika Lintilä – Ma come la useremo farà la differenza”.

Quando grandi potenze economiche mondiali come Stati Uniti, Cina o Russia decideranno veramente di sviluppare il settore dell’intelligenza artificiale, la competizione per la leadership si limiterà a loro e pochi altri Paesi. Ma quando questo succederà, il governo finlandese ha intenzione di essere già un’eccellenza mondiale nell’applicazione e l’utilizzo di queste nuove tecnologie a livello pratico. Così, a partecipare ai corsi “Elementi di IA” organizzati dall’Università e da Reaktor si sono presentati professionisti nel campo della medicina, della meccanica, dell’informatica, nella produzione di carta e di molti altri settori dell’economia finlandese che hanno potuto apprezzare le potenzialità e capire l’importanza, ma anche i rischi, dell’intelligenza artificiale. Non si tratta di corsi per creare nuove figure professionali nel campo dello sviluppo tecnologico e dell’informatica, non lezioni rivolte agli esperti, ma un’opportunità per professionisti in altri settori lavorativi di approcciarsi alle basi dell’IA per creare basi di conoscenza che rendano la Finlandia un terreno fertile dove avviare programmi che prevedano l’uso e lo sfruttamento dell’intelligenza artificiale.

I professionisti di Reaktor temevano proprio che il progetto rimanesse confinato agli esperti nel campo dell’informatica ed è per questo che la società di consulenza ha avuto l’idea di coinvolgere le compagnie del Paese che hanno permesso a quote dei propri dipendenti di partecipare ai corsi organizzati dall’università. A dicembre erano 250 le aziende di tutti i settori economici che hanno aderito al programma, tra cui anche colossi come Nokia e Stora Enso, permettendo agli organizzatori di raggiungere l’obiettivo fissato alle origini del progetto: coinvolgere 55mila lavoratori. “Le aziende che partecipano alla sfida si sono impegnate a formare il personale sulle basi dell’IA, con il nostro corso o con qualsiasi altro materiale ritengano opportuno”, ha dichiarato il direttore marketing di Reaktor, Ville Valtonen.

È quando il progetto ha ottenuto i primi risultati e raggiunto numeri considerevoli che ha attirato l’attenzione del governo finlandese che, così, ha deciso di sostenerlo: il ministero degli Esteri e l’Autorità fiscale nazionale hanno entrambi annunciato che avrebbero formato il loro personale. Inoltre, quando i primi gruppi di professionisti hanno concluso il corso in “Elementi di IA” e ottenuto i diplomi, nel settembre 2018, il presidente finlandese, Sauli Niinistö, ha preso parte alla cerimonia.

Il primo piccolo passo è stato compiuto, ma gli obiettivi del governo finlandese e degli ideatori sono molto più ambiziosi: arrivare a coinvolgere circa un milione di cittadini finlandesi, un quinto della popolazione, in progetti di aggiornamento sull’intelligenza artificiale, coinvolgere anche le piccole e medie imprese e avviare una collaborazione con Svezia ed Estonia per dare vita al più grande laboratorio d’Europa specializzato in intelligenza artificiale.

Twitter: @GianniRosini

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