Pareggio di bilancio entro il 2021 oppure un anno fuori dalle coppe europee. È quanto ha deciso la Uefa con la sentenza sul caso del mancato rispetto del Fair play finanziario del Milan nel triennio 2014-2017. Come si legge in una nota, la camera arbitrale dell’Organo Uefa di controllo  finanziario dei vlub (Cfcb) ha preso questa strada “dopo la sentenza del Tribunale arbitrale dello sport” che aveva annullato la precedente decisione Uefa di escludere il Milan dalle coppe europee per la stagione 2018-2019. Al Milan, inoltre “verranno anche trattenuti 12 milioni di euro di profitti della Uefa Europa League 2018/19 e non potrà registrare più di 21 giocatori per le competizioni Uefa 2019/20 e 2020/21″.

La sentenza del Tas aveva “deferito – scrive la Uefa – la questione alla Cfcb affinché imponesse una misura disciplinare adeguata per la violazione delle regole sulle licenze per club e sul fair play finanziario, con particolare riferimento al pareggio di bilancio”. “Di conseguenza – si legge – se il club non dovesse rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione Uefa alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni successive, 2022/23 e 2023/24“.

La notizia arriva a meno di 24 ore dall’eliminazione dall’Europa League contro l’Olympiakos. I rossoneri, se vorranno, potranno fare nuovamente ricorso al Tas di Losanna.

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