Bocciata la destra nazionalista che voleva anteporre le leggi nazionali ai trattati internazionali e anche il quesito “pro mucche”. I referendum ai quali gli svizzeri erano chiamati a votare sono stati respinti. Quello più importante riguardava l’iniziativa dei populisti di ‘Per l’autodeterminazione’ che chiedeva di anteporre la Costituzione federale al diritto internazionale: chiamati oggi alle urne, gli elettori hanno bocciato con il 66% dei voti la proposta “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri” lanciata dal partito dell’Unione democratica di centro (Udc), seguendo le raccomandazioni del governo. Il no ha vinto con ampio margine in tutti i cantoni.

La proposta prevedeva che in caso di contrasto fra un trattato internazionale e il diritto elvetico, le autorità avrebbero dovuto rinegoziare il trattato e se necessario denunciarlo. Con questa proposta, l’Udc intendeva in particolare reagire al fatto che, per evitare violazioni del diritto internazionale, governo, parlamento e tribunali hanno in passato applicato in modo giudicato “approssimativo” i risultati di alcune votazioni popolari. Tra queste, il referendum contro l’immigrazione, approvato nel 2014 e che rimetteva in causa l’accordo di libera circolazione tra la Svizzera e l’Unione Europea.

Delusi gli sconfitti. Il presidente dell’Udc Alberto Rösti ha denunciato una “campagna aggressiva” degli oppositori. Sul fronte opposto, il socialista Roger Nordmann si è rallegrato che la Svizzera sia scampata al “caos fenomenale” che sarebbe seguito ad un’approvazione. Il risultato segna inoltre “un netto riflusso del populismo”, ha aggiunto citato dall’agenzia di stampa elvetica Keystone-Ats. Secondo gli oppositori, un sì avrebbe condotto alla disdetta elvetica della Convenzione europea dei diritti umani e la sezione svizzera di Amnesty International ha espresso enorme sollievo per il risultato scaturito dalle urne.

Gli svizzeri hanno anche bocciato la curiosa iniziativa a difesa delle corna delle mucche e di altri animali da allevamento. Il testo, promosso da un contadino, prevedeva di introdurre speciali sovvenzioni per i proprietari di bestiame che avessero rinunciato alla ‘decornazione’, pratica molto diffusa in Svizzera che il rischio che gli animali si feriscano tra loro. L’iniziativa detta “Per le vacche con le corna” è stata respinta dal 54,7% dei votanti e da 20 cantoni su 26.

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