4 Novembre 2018
Gerusalemme, Israele. Con il pianista e compositore Alex Tamir, sopravvissuto al Ghetto di Vilnius
- 20:12 - Riforme: da Pupo a Minghi, i vip alla Camera per convegno su premierato (2)
(Adnkronos) - A convegno già in corso, arriva anche l'attore e regista Michele Placido, che viene subito fatto accomodare nelle prime file, dove siede anche la campionessa di scherma Elisa Di Francisca, disponibile, con Magnini, a farsi immortalare in diversi selfie al termine dell'appuntamento. Fra i volti noti del mondo dello sport, anche il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli, mentre risulta assente l'attrice Claudia Gerini, attesa al convegno dove non ha mai fatto capolino, mentre era tra le presenze a Pescara, alla conferenza programmatica di Fdi per un convegno sulla violenza di genere.
- 19:59 - Riforme: Meloni, 'favorevole a l. elettorale con preferenze'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Sono convinta che faremmo un buon servizio alla Nazione se accompagnassimo'' la riforma del premierato con ''una legge elettorale che ricostruisca il rapporto eletto-elettore e consolidi la democrazia dell'alternanza. Credo di essere stata la presidente dell'unico partito che ha avuto il coraggio di presentare emendamenti che reintroducevano le preferenze per l'elezione dei parlamentari. Non sono mai stata contraria, anzi, e anche su questo sono aperta''. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando nella Sala della Regina di Montecitorio.
- 19:57 - Governo: Meloni, 'se arriva a Natale sesto per longevità, facile scalare classifica'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "In 75 anni di Repubblica ci sono stati 68 governi, 31 premier, con una durata media di poco più di un anno. Con 564 giorni di governo quello attualmente in carica è il sedicesimo in longevità. Se arriverà alle europee sarà il 13esimo, se mangerà il panettone sarà il sesto, tanto è facile risalire la classifica". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al convegno alla Camera sul premierato organizzato dalla Fondazione De Gasperi.
"L'instabilità - ha rimarcato la presidente del Consiglio - porta con sé molti problemi, in primo luogo l'impossibilità di avere una strategia anche di medio periodo, di fare riforme strutturali, di affrontare i problemi profondi. Quando navighi a vista non puoi pensare al destino di figli e nipoti perché devi pensare a salvaguardare il tuo. Non puoi fare investimenti e questo ha portato ad avere il debito pubblico che abbiamo, un debito che generava consenso immediato" ma che "ora è alle stelle", questo perché "un orizzonte breve" porta a disinteressarsi su "chi pagherà il debito pubblico".
I contraccolpi, ha ancora sottolineato Meloni, sono poi anche sulla "credibilità internazionale: come si fa a costruire una centralità, che è anche fatta di rapporti personali, quando ogni 12-18 mesi cambia tutto? Per costruire questa centralità serve costanza, conoscenza reciproca, attenzione, tempo. E sono requisiti particolarmente più necessari oggi. Non siamo più in un contesto che ci consente leggerezza. Anche questo dobbiamo tenerlo a mente. Oggi le certezze vengono meno e di fronte a incertezze costanti la leggerezza che talvolta abbiamo visto può essere esiziale, davvero drammatico".
- 19:49 - Riforme: Meloni, 'io votai taglio parlamentari, mai chiesto niente in cambio'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "E' un errore la personalizzazione. Questa riforma non riguarda la sottoscritta o il Presidente Mattarella, che molti tirano in mezzo. Riguarda un altro mondo, un futuro ipotetico. Per questo vale la pena discutere invece di personalizzare sempre tutto. Io non ha avuto problemi a votare il taglio dei parlamentari e non ho mai chiesto niente in cambio. L'ho fatto perché all'epoca lo ritenevo giusto. Ci sono questioni sulle quali l'opposizione fine a se' stessa non serve a niente: i tatticismi lo pagano i cittadini e la credibilità delle istituzioni". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al convegno alla Camera sul premierato organizzato dalla Fondazione De Gasperi.
- 19:48 - Riforme: Meloni, ‘entrati no a gamba tesa ma in punta piedi per cercare dialogo’
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Abbiamo fatto quello che i cittadini ci hanno chiesto di fare" perché la riforma, declinata poi in corsa al premierato, "era nel nostro programma elettorale. Noi abbiamo proposto una riforma che risolve alcuni dei grandi problemi strutturali di questa nazione, per questo la definisco 'la madre di tutte le riforme'. E lo abbiamo fatto toccando solo 7 articoli della Costituzione, lo abbiamo fatto in punta di piedi. Non abbiamo fatto una riforma che entrava a gamba tesa, che stravolgeva la Costituzione. È stata una scelta politica, di dialogo". Lo rivendica la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Camera a un convegno sul tema.
"Ero partita da un sistema semipresidenziale alla francese - ricorda - Abbiamo incontrato le altre forze e tutte dicevano che il presidente della Repubblica non si tocca. Così ho abbandonato il semipresidenzialismo, perché sarebbe stato divisivo". Dunque, sostiene e più riprese, si "è decido si entrare in punta di piedi, pur facendo una grande rivoluzione".
- 19:46 - Corruzione: Toti, rinnovo pro Spinelli 'follia', 'neanche Pinocchio ci crede'
Genova, 8 mag. (Adnkronos) - Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, da ieri agli arresti domiciliari per corruzione, "aveva perfettamente inteso che la richiesta di rinnovo trentennale della concessione per il Terminal rinfuse rispondeva solo ad esigenze speculative degli Spinelli che nulla avevano a che fare con i reali progetti di investimento o di sviluppo del porto". Una certezza esplicitata in un colloquio, riportato nella richiesta di custodia cautelare, in cui la questione viene definita come "follia" o "aporia" per un rinnovo cosi lungo per un tipo di traffico destinato ad essere sostituito. E' quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare.
Toti e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini (arrestato) "si rendono inequivocabilmente conto della contraddizione di una delibera di rinnovo trentennale per il Terminal rinfuse a fronte di investimenti portuali miliardari (la realizzazione della nuova diga foranea), che comporteranno, nel giro di pochi anni, la trasformazione integrale della vocazione del porto di Genova (dalle merci rinfuse ai container) con progressiva dismissione dei traffici di merci rinfuse ('se si investe 1 miliardo per fare full containers non si può dare 30 anni a uno che fa carbone')". L'obiettivo è acquisire una posizione di "forza" e ad Aldo Spinelli (imprenditore ai domiciliari considerato uno 'zar' del porto, ndr) che continua a esporre possibili soluzioni logistiche di interesse per il proprio gruppo, Giovanni Toti risponde in modo netto: "Non me ne frega nulla di cosa si scarica nel porto di Genova, mi frega il tanto quanto...li siano contenti i terminalisti e gli armatori per me potete scaricare i tacchini...il sale...i contenitori...i cinesi quel cazzo che vi pare...".
Far credere che commercializzare le 'rinfuse' sia effettivamente un progetto a lungo termine, come vuol far credere Spinelli, non appare credibile neppure a Toti che ride "...ma non ci crede nessuno..neanche...ma neanche Pinocchio...". L'unica cosa che sembrerebbe importare il governato ligure è di dare all'esterno, alla città, un messaggio chiaro e credibile, "trasmettere 'una visione di porto' avente 'una sua unicità', comunque funzionale all'ingente esborso legato all'opera infrastrutturale".
- 19:42 - Calcio: Abodi, 'aperti a dialogo su vigilanza, troveremo punto equilibrio'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Non faccio previsioni se non quelle di auspicare, sono pressoché certo, che nei confronti di domani aiuterà a comprendere meglio le ragioni che hanno portato comunque a immaginare questa nuova frontiera e anche da parte mia ad ascoltare le posizioni. Sono convinto che troveremo comunque un equilibrio. Il tema è non se farlo ma come farlo, per quanto mi riguarda...". Così, a margine del convegno alla Camera sul premierato, il ministro dello Sport Andrea Abodi risponde sulla riforma dei controlli dei bilanci dello sport professionistico, alla vigilia dell'incontro di domani con le realtà coinvolte, non solo del calcio ma anche del basket.
Quindi non si torna indietro? "Beh, tornare indietro.... A parte che finché non si arriva in Consiglio dei Ministri c'è sempre tempo per tornare indietro - dice il responsabile dello sport - io non mi innamoro per altro degli strumenti, mi innamoro dell'obiettivo da perseguire che è quello della reputazione, della credibilità di un sistema e anche della terzietà, nel rispetto dell'autonomia: per me l'autonomia è un fattore sacro".
Abodi interviene in merito alla bozza circolata, che prevede un'agenzia governativa ad hoc per valutare i conti delle società professionistiche, "quella era l'ipotesi contenuta in una bozza che è stata, diciamo, divulgata impropriamente e tempestivamente come un definitivo, mettendoci un po' tutti in imbarazzo. Io per mia stessa natura non sono per le decisioni unilaterali. Ho sempre dimostrato una capacità o comunque una disponibilità al confronto e al dialogo. È la dimostrazione è" che l'incontro di domani non c'è "soltanto perché mi sia stato chiesto, ma perché l'avrei fatto". Sul timing del provvedimento, "il Consiglio dei ministri la prossima settimana non ci sarà e quindi - taglia corto il ministro - buon lavoro".