Un piano industriale che prevede investimenti per 250 milioni in tre anni e l’azzeramento degli esuberi entro il 2021. È la base dell’accordo tra Whirlpool e sindacati firmato al ministero dello Sviluppo Economico. L’intesa prevede incentivi alla mobilità su base volontaria o per accompagnamento alla pensione ed il ricorso alla cassa integrazione straordinaria che il ministero del Lavoro concederà per il 2019 ed il 2020: così verrà garantito “un aumento dei volumi produttivi e l’azzeramento degli esuberi da qui al 2021”. L’accordo scongiura l’ipotesi di circa 800 esuberi (623 nella produzione e 169 negli uffici centrali) ed è stato ottenuto, sottolineano le sigle sindacali, grazie al finanziamento della cassa integrazione da parte del governo in proroga rispetto al termine del 31 dicembre posto dal Jobs Act.

Nel piano c’è, come atteso, il trasferimento dalla Polonia della produzione delle lavatrici e lavasciuga da incasso: il sito di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, diventerà, per questi prodotti, il polo produttivo del gruppo per tutta l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). L’azienda conferma inoltre gli impegni presi per il completamento del progetto di reindustrializzazione del sito casertano di Teverola e “rilancia rilevanti investimenti a favore della specializzazione degli altri stabilimenti italiani”: da Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, fino a Melano, passando per Siena, Napoli e Carinaro.

L’intesa (sull’ipotesi di accordo sul piano industriale di Whirlpool per l’Italia per il triennio 2019-2021) è stata firmata da azienda, sindacati, rappresentanti delle amministrazioni regionali interessate, e dal ministro Luigi Di Maio. Per il vicepremier l’accordo rappresenta “un cambio di passo per l’Italia” perché “appena giunti al governo abbiamo iniziato una dura lotta contro le delocalizzazioni”. Ora, dice, “sta succedendo qualcosa che va oltre: stiamo riportando lavoro in Italia. È un primo passo, ma molto importante”.

“Abbiamo raggiunto oggi un’ipotesi di accordo con Whirlpool sul piano industriale dei prossimi anni, grazie al ritorno in Italia della produzione di lavasciuga e alla disponibilità del Governo a prorogare gli ammortizzatori sociali“, evidenzia Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile dei settori auto ed elettrodomestici. “Per arrivare all’accordo di oggi è stata decisiva la disponibilità del Governo a prorogare gli ammortizzatori sociali oltre il termine del 31 dicembre posto dal Jobs Act, limite che – ricorda Ficco – più volte nel corso degli ultimi due anni abbiamo denunciato come capestro e assolutamente da rimuovere”.

Sul prolungamento degli ammortizzatori, la Fiom-Cgil parla di “importante misura di politica industriale”. “Nei prossimi giorni – aggiunge il sindacato – si terranno assemblee in tutti gli stabilimenti e i centri amministrativi per illustrare nel dettaglio il piano industriale 2019-2021 e i termini dell’ipotesi di accordo quadro, che sarà sottoposto al referendum fra tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo”.

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