“Cancelliamo questa serata”. Osmany Juantorena è amareggiato. L’Italia del volley subisce la sua seconda sconfitta in questi mondiali, la prima senza vincere nemmeno un set, contro la Serbia allenata da Nikola Grbic. Al PalaAlpitour di Torino, di fronte a 11.700 spettatori, gli azzurri sbagliano questa prima partita del minigirone a tre da cui usciranno due semifinaliste. Bisognerà aspettare il risultato della partita di stasera tra gli slavi e la Polonia e poi vincere contro quest’ultima squadra per accedere alla semifinale di sabato.

All’inizio del primo set sembra quasi una partita giocata punto su punto, ma dal 6-6 gli slavi prendono slancio. Fanno così in tutti i set, conclusi 25-15, 25-20 e 25-18. All’Italia non riesce l’impresa realizzata nel pomeriggio dal Brasile che, sotto di due set contro la Russia, pareggia e poi vince al quinto set, il tie-break. “Non siamo mai riusciti a entrare in gioco”, sostiene lo schiacciatore italo-cubano. O meglio, la Serbia ha dimostrato di giocare molto meglio, mettendo in difficoltà gli azzurri che, dal canto loro, a volte sono incappati in alcune invasioni ed errori ingenui. “Loro sono stati costanti – spiega Simone Giannelli, il palleggiatore – Hanno battuto sempre bene mettendo in difficoltà la ricezione”. Hanno fatto dieci ace, cinque soltanto nel primo set, e negli altri casi hanno dato filo da torcere ai ricevitori italiani.

Sotto questa sassaiola a sua volta Giannelli, il regista della squadra, non ha palloni vicino alla rete per servire gli attaccanti al meglio e variare il gioco: sono pochi quelli passati ai centrali Simone Anzani e Daniele Mazzone (11 punti per lui, il migliore tra gli italiani), una sola la “pipe” per Juantorena (soltanto 4 punti), l’attacco dalla seconda linea in centro che spesso sorprende il muro e la difesa avversaria. L’opposto Ivan Zaytsev (9 punti) e gli schiacciatori, tra cui Filippo Lanza (4 punti) e Gabriele Maruotti (1 punto), fanno quel che possono, ma i serbi sono in uno stato di grazia e non lasciano cadere un pallone a terra. “La chiave della partita è stata la difesa, con cui abbiamo messo sotto pressione i loro attaccanti più forti – osserva Grbic – Non riuscivano a mettere giù una palla senza che nessuno dei nostri la toccasse a muro o in difesa”. “La Serbia non ci ha dato la possibilità di rientrare. Hanno fatto una prestazione ad altissima intensità in battuta e in difesa”, ammette l’allenatore italiano Gianlorenzo Blengini.

Nel corso della partita Blengini cerca una soluzione, mette Maruotti al posto di Lanza e cambia la regia, con Michele Baranowicz al posto di Giannelli, ma non è sufficiente. L’hashtag #liberaicani (dove i cani sarebbero quei giocatori che dalla panchina smaniano per entrare in campo) non basta. Zaytsev dà la carica, ma non riesce a trascinare i compagni e gli 11.700 del PalaAlpitour: “Non ci aspettavamo un nostro atteggiamento così. Loro sono stati perfetti”. Già. Il suo ex compagno di squadra alla Sir Safety Perugia, Aleksandar Atanasijevic, ad esempio, mette giù 19 palloni. Uris Kovacevic, schiacciatore mancino del Trentino volley, realizza undici punti. Il suo compagno di squadra Srecko Lisinac dieci. “Cancelliamo questa serata”, dice Juantorena. Oggi l’Italia non scenderà in campo. Potrà studiare la Polonia, campione mondiale uscente, contro cui domani si giocherà la semifinale.

Twitter: @AGiambart

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