Un anno di messaggi erotici, foto osé e confidenze spinte. Poi l’appuntamento al buio, e la rivelazione: dall’altra parte dello schermo c’era sempre stato il padre. È quanto accaduto a una 15enne della provincia di Bergamo, che si è rivolta a uno sportello psicologico chiedendo aiuto.

La ragazza adesso ha cambiato scuola e vive con la madre, che nel frattempo si è separata dal marito. La psicologa da cui è in cura ha riferito la vicenda all’Associazione genitori antidroga di Pontirolo nuovo, con cui collabora. E il presidente, Enrico Coppola, l’ha citata come esempio dei pericoli che si nascondono nel sesso virtuale, sempre più diffuso tra i giovani:  “Confrontandoci recentemente con una professionista che segue uno sportello psicologico nella bergamasca – ha detto – è emerso il caso di questa quindicenne. Farà molta fatica a superare il trauma che ha subito”.

“Agevolati dal fatto di trovarsi ancora in un mondo virtuale”, ha spiegato, “i giovani si sentono più liberi e sicuri, arrivando così in breve tempo a conoscere tutto sul mondo del sesso. In questo modo, però, bruciano i passaggi di una graduale e salutare esperienza diretta. Il mondo del sesso virtuale può portare anche a cattive sorprese”.

 

 

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