Dopo aver detto che non è più il tempo delle analisi post-sconfitta, Matteo Renzi è tornato a quelle pre-sconfitta, nel suo comizio alla festa milanese del Pd, ha rilanciato, rivendicandola, la famosa “personalizzazione” che ha portato alla sconfitta del referendum costituzionale. Risultato, quel 40%, che lui continua a considerare “un voto a lui”, adducendo invece alla presunta successiva spersonalizzazione la debacle del 4 marzo.

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‘Non useremo il vostro metodo di aggressione verbale’. Ma dopo 3 mesi Renzi sfotte ministri mostrando le loro foto: ‘Cialtroni e scappati di casa’

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Manovra, Tria: “Flat tax? Introduzione graduale da finanziare con tax expenditure. Ci sarà la pace fiscale”

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