Le concessioni vanno messe sotto i riflettori non solo per le autostrade ma anche per i porti che, in un paese che vanta quasi 7.500 chilometri di coste, sono un bene comune nazionale. Ad accendere l’attenzione è il deputato Cinquestelle Roberto Traversi che prende esempio da due recenti casi eclatanti: Santa Margherita Ligure (nella foto) e Lavagna, entrambi nella Riviera ligure di Levante.

Nel primo caso, dove fra l’altro è presente la flotta pescherecci più importante della Liguria, è in pendenza da parte del comune l’aggiudicazione di una concessione trentennale per il porto e il retro porto (spiagge e altro) alla società Santa Benessere & Social che, scrive Traversi, “è soggetta a direzione e coordinamento totale di Recina Invest S.A. con sede in Lussemburgo, a sua volta controllata da Betacorp International LTD con sede a Malta, a sua volta controllata da Sera Foundation sempre con sede a Malta, tutte società “schermate” ma che sappiamo riferiscono a Gabriele Volpi, indagato da due Procure per riciclaggio internazionale”.

Oltretutto, la Santa Benessere ha modificato più volte l’assetto societario senza che risultino “autorizzazioni comunali né comunicazioni dell’aggiudicataria all’avvicendamento”. Non solo, ma pur avendo ottenuto l’ammissibilità a presentare il progetto per la riqualificazione del porto nel giugno 2015, “l’ultimo progetto depositato dalla Santa Benessere Spa in data 29 dicembre 2017 risulta ancora incompleto e non definitivo”. Pertanto, si chiede Traversi, “chi garantirà l’attuazione del progetto e una corretta gestione, se mai il progetto dovesse venire ultimato? Chi risponderà effettivamente della concessione?”.

Il secondo caso interessa il più grande porto turistico del Mediterraneo, con oltre 1600 posti barca, ovvero quello di Lavagna, concesso nel 2000 alla “Porto di Lavagna Spa” di J.R Mazreku, a suo tempo oggetto di rapporti della Guardia di Finanza “sulle sue ingenti capacità finanziarie a fronte di nessuna capacità contributiva, di numerosi indagini e processi: contrabbando, trasferimento fraudolento di valori, evasione fiscale”.

La concessione è stata nel tempo rinnovata fino al 2024 alla stessa società di cui ora è presidente il figlio di Mazreku, mentre il comune di Lavagna è stato commissariato  per infiltrazioni mafiose. A breve, si andrà a nuove elezioni e la prossima giunta dovrà riaffrontare la questione del porto.

Conclude Traversi, che intende investire della questione la Commissione Ambiente della Camera: “Per quale motivo i comuni affidano i loro beni più preziosi e strategici a società con proprietà straniera e con composizioni di dubbia provenienza, riferentisi a personaggi oggetto continuo di attenzione da parte degli enti di controllo e che utilizzano società schermate per la gestione dei nostri beni?”. E offre una risposta: “E’ ora di riportare al centro la valorizzazione dei nostri beni, la loro corretta gestione, l’efficienza e la competenza degli enti preposti sia  alle concessioni che ai controlli”. Come? “Vigilando, entrando nel merito delle due realtà, garantendo che le gestioni future di queste concessioni tengano conto del reale benessere dei cittadini e degli utilizzatori e non più di interessi particolari di società mascherate”.

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