“Non sarei indifferente a un Pd guidato da Nicola Zingaretti“. Lo ha detto Massimo D’Alema sul lungomare di Reggio Calabria dove ha partecipato alla “Festa della Sinistra”.  Analizzando il voto del 4 marzo, l’ex presidente del Consiglio ha affermato: “È evidente che, dalla crisi della sinistra italiana,  il Movimento cinque stelle ha tratto moltissima forza perché molti militanti hanno pensato che lì ci fosse un movimento in grado di combattere l’ingiustizia, la povertà e il privilegio. Poi non so questi elettori sono soddisfatti o meno. La sinistra non è scomparsa. Bisogna ricostruirla e questo passa attraverso una riflessione critica e seria sugli errori che sono stati compiuti in questi anni. Questa riflessione non si è fatta anche perché il maggior partito del centrosinistra non ha neanche ritenuto giusto di fare un congresso. Ci sono in campo delle personalità nuove. Io non sono più iscritto del Pd ma non c’è dubbio che, se dall’essere il partito di Renzi diventasse il partito di Zingaretti, io non sarei indifferente a un cambiamento di questo tipo”. “Il futuro – ha concluso D’Alema – non è della nostra generazione. Spero in dirigenti intelligenti perché la rottamazione è stata una cosa stupida che ha finito per rottamare diversi milioni di elettori. È stato un grave errore e vorrei che il Partito democratico facesse un congresso per dirlo”

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