Il cantiere di quella che promette di essere una delle più importanti opere del Mantovano è fermo da 40 giorni, con i lavori che accumulano un ritardo di 4 mesi. E una frazione di 300 abitanti di un piccolo comune della provincia è praticamente isolata da inizio anno. Succede a Bagnolo San Vito dove i lavori in corso servono a realizzare un nuovo ponte sul Po che arrivi a San Benedetto Po. Un’opera imponente costata 34 milioni di euro e assegnata dopo una gara d’appalto alla Toto Costruzioni Generali, un colosso del settore con commesse in tutto il mondo. Solo che le recenti difficoltà economiche della società hanno rallentato notevolmente i lavori. Difficoltà che la protesta dei cittadini di Correggio Micheli e la presa di posizione della sindaca Manuela Badalotti hanno fortemente contribuito a far emergere.

Tutto inizia lo scorso 31 luglio quando nel municipio di Bagnolo San Vito ha luogo un incontro fra la giunta comunale e alcuni rappresentanti della provincia di Mantova. Sul tavolo la richiesta da parte di provincia e ditta costruttrice di una proroga di 45 giorni della chiusura di via Molinara, principale strada d’accesso alla frazione di Correggio Micheli che da inizio anno è chiusa ai residenti e utilizzata solo dagli operai del cantiere per i lavori di realizzazione del ponte sul fiume Po. Contrariamente a quanto si aspettavano la provincia e la Toto Costruzioni, però, la sindaca ha negato la proroga bloccando di fatto i lavori. “La strada – spiega Manuela Badalotti – doveva riaprire a metà maggio, ma già allora ci fu chiesta una proroga di chiusura fino al 31 luglio che concedemmo. La situazione per i residenti di Correggio Micheli, però, stava diventando molto difficile e la chiusura della strada obbligava i residenti e chi doveva raggiungere la frazione a un lungo giro, creando disagi e mettendo in difficoltà anche alcune attività economiche e sociali del posto. Dal 20 luglio stiamo facendo presente alla provincia queste difficoltà, chiediamo di aprire la strada ma ci viene detto di no. I residenti, oltretutto, notano che il cantiere è pressoché fermo da 40 giorni. Per questo il 31 luglio abbiamo bocciato la richiesta di proroga di chiusura della strada, fino a quando non ci saranno fornite garanzie sui tempi e sulla ripresa dei lavori”.

È in questo modo che è esploso il caso, con la strada che è tornata nelle disponibilità del comune, mentre la provincia auspica una soluzione in tempi brevi, sapendo di poter utilizzare ‘l’arma’ dell’esproprio temporaneo se lo stallo si fosse prolungato. Proprio durante il vertice in municipio è emerso che i lavori del cantiere sono fermi per le difficoltà economiche della Toto Costruzioni. Alcuni residenti, sulle pagine dei quotidiani locali, hanno accusato la Provincia di essere al corrente di queste difficoltà, ma di non aver avvertito l’amministrazione comunale. “Abbiamo sempre agito nella massima trasparenza – spiega il presidente della Provincia, Beniamino Morselli – e siamo a conoscenza dei problemi finanziari della Toto da poco tempo. I tecnici della provincia avevano notato un rallentamento dei lavori già da fine marzo e per questo a metà aprile abbiamo richiesto alla ditta chiarimenti in merito ai motivi per cui si stavano discostando parecchio dal cronoprogramma. La società ci rispose che si trattava di una situazione temporanea, senza accennare a problemi economici. Dopo qualche mese abbiamo visto che i lavori non andavano avanti e ci sono arrivate anche le prime segnalazioni di problemi economici: ristoranti e fornitori non pagati. Abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti e allora la società ha ammesso i problemi economici che avrebbe risolto entro fine luglio, recuperando il tempo perso. Ma a fine luglio era ancora tutto fermo. Per questo Il 2 agosto scorso abbiamo convocato l’amministratore delegato della Toto, il quale ha ammesso le difficoltà economiche dovute al non ancora avvenuto pagamento di lavori che la Toto sta eseguendo per lo Stato su autostrade in concessione; in particolare sui viadotti delle autostrade abruzzesi dei Parchi A24 e A25 che la ditta sta mettendo in sicurezza dopo il sisma del 2016”.

Secondo quanto riferito dal presidente della Provincia di Mantova, però, l’ad di Toto ha assicurato che i problemi sono in fase di risoluzione e che il 20 agosto il cantiere riprenderà. È fondamentale, infatti, che almeno i lavori di realizzazione della pila centrale nell’alveo del fiume, che dovrà reggere l’intera struttura, vengano realizzati prima di ottobre, altrimenti poi le piene renderanno impossibile i lavori e la realizzazione potrebbe slittare anche di un anno rispetto alle previsioni iniziali. Invece, pur restando i 4 mesi di ritardo accumulati, dalla Toto assicurano che rimodulando i lavori si potrà recuperare il tempo perduto e consegnare l’opera entro luglio 2019. “Ma monitoreremo costantemente la situazione”, dice Morselli. Intanto la strada, dopo le prese di posizione della sindaca e dei cittadini, è stata messa in sicurezza e riaperta a senso unico alternato: “Una vittoria dei cittadini”, dice la sindaca Badalotti.

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